Parlare due lingue ai bambini appena nati, si sa, è un vantaggio per i piccoli. Ma fino a oggi non si sapeva che oltre all'aspetto pratico della conoscenza di due "lingue madri", i bambini possono sviluppare un'intelligenza cognitiva maggiore dei loro coetanei. I bambini bilingue, infatti, sembrano avvantaggiati nella capacità di elaborare le informazioni, perché fin da appena nati devono riuscire a distinguere due lingue senza mischiare le parole.
La ricerca del dipartimento di psicologia della National University di Singapore, in collaborazione con vari ospedali della città, ha sottoposto 114 bambini di 6 mesi a un test visivo. Ai piccoli venivano mostrate delle foto raffiguranti vari peluche e si calcolava dopo quanto tempo si annoiassero alla medesima visione desiderando un nuovo stimolo, cioè una nuova immagine. I bambini bilingue hanno dimostrato di annoiarsi molto prima degli altri, quindi di essere più portati a ricevere nuovi stimoli, a ricercare le novità.
Si ipotizza quindi che questi bambini abbiano una capacità cognitiva maggiore degli altri, a prescindere da quali siano le lingue imparate da piccoli. Secondo gli studiosi, infatti, il vantaggio cognitivo non è legato a nessuna lingua in particolare: è il semplice apprendimento di due lingue diverse a dare una marcia in più a questi neonati.
Finora si pensava che apprendere due lingue da bebè potesse essere faticoso e generare confusione nella mente dai bambini. Convinzione forse motivata dal fatto che per un adulto l'apprendimento di una seconda lingua può essere lungo e difficoltoso. "I bambini sono invece in grado di affrontare le sfide poste dal dover imparare due lingue diverse. Non solo. Questo esercizio sarà loro utile quando diventeranno grandi" afferma il Dottor Leher Singh, responsabile del progetto.