Edoardo Sylos Labini apre la nuova stagione del Teatro Manzoni di Milano con 'Nerone', duemila anni di calunnie, un testo liberamente tratto dall'omonimo saggio di Massimo Fini, da un'idea di Pietrangelo Buttafuoco.
Si tratta di una rilettura contemporanea della vita di un personaggio così duramente criticato dalla storia, con l'obiettivo di dare risposte convincenti su alcune fasi della vita dell'imperatore romano.
Chi era davvero Nerone? Era davvero quel pazzo megalomane precursore antesignano della moderna politica spettacolo? Da dove gli veniva quel malore esistenziale che lo spingeva a primeggiare su tutti e a chi voleva piacere quando cantava o recitava i versi in greco? Cosa c'era dietro al consiglio del suo precettore Seneca o all'ossessiva presenza della madre Agrippina?
Sullo sfondo di una Roma bruciata da un incendio di cui Nerone verrà accusato ingiustamente di essere il mandante, l'incubo dell'Imperatore la notte prima della sua morte. La possibilità di fuggire dalla congiura dei suoi senatori o la scelta di uccidersi per mano propria. Le passioni, gli intrighi, l'avvincente amore per Poppea.
E poi il segreto, l'allucinazione del matricidio, i dissapori con la classe patrizia e politica, dapprima adorante e compiacente e, in seguito, golpista e sanguinaria.
Tra i marmi della Domus Aurea, Nerone, tormentato dal fantasma della madre, rivive le presenze più importanti della sua vita. Una tempesta di sentimenti, paure, pentimenti, orgogli e riflessioni tragiche.
Nerone, pazzo o profeta?
Sylos Labini interpreta il personaggio di Nerone, curando anche la regia dello spettacolo.
Al Teatro Manzoni di Milano dal 2 al 19 ottobre.