Prosegue l'eruzione del vulcano Ontake, nel Giappone centrale, mentre le operazioni di soccorso sono state di nuovo sospese per l'alta concentrazione di zolfo nell'aria. Finora sono 12 i morti accertati, 24 le persone in "arresto cardiaco e respiratorio" e 63 i feriti. Resta incerto il numero dei dispersi dato che gli escursionisti non sono tenuti a comunicare la presenza prima di intraprendere la salita verso la vetta del vulcano.
Quando l'Ontake, il secondo vulcano più alto del Giappone con i suoi 3.067 metri, si è risvegliato sabato, dopo sette anni di relativa quiete, ha colto di sorpresa 250 escursionisti. L'ultima grande eruzione dell'Ontake è datata 1979, quando fuoriuscirono 200mila tonnellate di cenere. Anche nel 1991 e nel 2007 il vulcano aveva eruttato, ma si era trattato di episodi di lieve entità.
Il principale timore ora è l'attività sostenuta che caratterizza il vulcano che, come ipotizzato dagli esperti, potrebbe portare a un'altra eruzione forse anche più forte di quella di sabato. L'Agenzia meteorologica ha infatti rilevato la fuoriuscita di fumo e cenere anche dai crateri minori.
Il premier Shinzo Abe, in un intervento alla Dieta, ha espresso cordoglio alle famiglie delle vittime e invitato il ministro per la Gestione delle catastrofi, Eriko Yamatani, a fare ogni sforzo per salvare eventuali superstiti e continuare a monitorare l'Ontake.