Si aggrava di minuto in minuto il bollettino dei feriti e dei dispersi nell'eruzione del vulcano Ontake, il secondo del Giappone per altezza e fama, avvenuta stamattina all'alba. Gli ultimi dati dei vigili del fuoco, forniti dalla tv pubblica Nhk, parlano di un morto, oltre 30 feriti gravi, di cui 10 privi di conoscenza, più di 5 dispersi, probabilmente sepolti sotto la cenere, e 41 persone ancora in attesa dei soccorsi.
L'eruzione - "C'e' stato un rumore simile a quello di un tuono e poi il cielo e' diventato tutto nero a causa del fumo. Ci sono 15 centimetri di cenere per terra", ha raccontato Shuichi Mukai, che gestisce un rifugio vicino alla cima della montagna, alta 3.067 metri.
Sono 250 gli escursionisti che stamattina sono rimasti bloccati sul vulcano Ontake, a causa dell'eruzione, ma 230 di loro, nel pomeriggio, sono riusciti a lasciare i rifugi in cui erano rimasti intrappolati e a mettersi in salvo a valle.
Decisivo l'intervento dell'esercito, voluto dal premier Shinzo Abe. Tuttavia, restano ancora 41 persone, tra cui anche il personale dei rifugi, in attesa di ricevere soccorso.
Un evento imprevedibile – La Japan Meteorological Agency è rimasta sorpresa dall'eruzione del vulcano Ontake. I dati raccolti a settembre avevano evidenziato terremoti di tipo vulcanico in zona, ma non di un'entità tale da giustificare un allarme eruzione.
L'ultima grande eruzione dell'Ontake è datata 1979, quando fuoriuscirono 200.000 tonnellate di cenere. Anche nel 1991 e nel 2007 il vulcano aveva eruttato, ma si era trattato di episodi di lieve entità.
La catastrofe naturale è arrivata nella stagione in cui il vulcano è più frequentato dagli escursionisti, incoraggiati dal suggestivo paesaggio autunnale e dalla relativa facilità della scalata, semplificata dalla presenza di una funivia e di rifugi lungo il percorso.