Un 64enne affetto da schizofrenia è morto per un malore durante un trattamento sanitario obbligatorio. E' accaduto nel pomeriggio di mercoledì a Sant'Ambrogio, in bassa Valle di Susa. Due le dosi di calmanti che gli sarebbero state somministrate dal medico psichiatra del servizio salute mentale di Avigliana, intervenuto su richiesta dei carabinieri e della sorella medico. L'uomo ha avuto una crisi respiratoria, il 118 ne ha constatato il decesso.
La vittima, dopo aver bucato le gomme dell'auto del vicino di casa, si era messo a urlare in strada senza motivo. Sul posto sono intervenuti i carabinieri, chiamati dagli stessi vicini, insieme con la figlia e la sorella medico dell'uomo. Tutti i tentativi di calmarlo e di farlo ragionare sono stati inutili: l'anziano ha lanciato una scala in ferro contro i militari dell'Arma.
Per evitare atti di autolesionismo l'uomo è stato ammanettato e i medici del servizio di psichiatria di Avigliana, che lo avevano in cura, gli hanno somministrato una dose di tranquillante d'accordo con i familiari. L'uomo ha continuato a dare in escandescenza anche quando i carabinieri, pensando che si fosse tranquillizzato, gli hanno tolto le manette. A quel punto i medici gli hanno somministrato una seconda dose di farmaci. In pochi minuti, il 64enne ha avuto una crisi respiratoria ed è morto.
E' probabile che, per chiarire le cause della morte, un malore o una reazione ai tranquillanti, venga disposta l'autopsia della vittima. "In quelle condizioni era molto difficile non sedare il paziente, che già in passato aveva avuto manifestazioni di violenza e aveva subito trattamenti analoghi", ha spiegato Enrico Zanalda, responsabile dei servizi territoriali di psichiatria dell'Asl To 3.