Anche Indianapolis si tinge di rosso. Sul tracciato americano Michael Schumacher, su Ferrari, ottiene l'ottavo successo in nove gare. Alle sue spalle si piazza il compagno Barrichello, partito dalla pole ma superato da Schumi al quinto giro. Da quel punto in poi il tedesco ha mantenuto la leadership, salvo i pit-stop. Terzo Sato (Bar), quarto Trulli (Renault). Brutto incidente per Ralf Schumacher, che non ha però subito gravi conseguenze.
Avrebbe dovuto essere la gara in cui Barrichello minacciava la leadership assoluta di Michael Schumacher, dopo l'ottima prestazione nelle prove sia del venerdì che del sabato. E invece così non è stato. Il brasiliano ha tenuto la testa della corsa solo per i primi giri, mentre il tedesco ha sfruttato l'ottimo spunto in ripartenza dopo alcuni giri in regime di safety car e ha preso il comando, per poi non cederlo più, se non per i momenti dei pit-stop. Proprio il tempo perso durante il primo cambio gomme è costato carissimo a Barrichello, che è rientrato in sesta posizione, mentre Schumi ha tenuto il comando ed ha trionfato.
Per la Rossa si è così concretizzata la sesta doppietta della stagione. Per il campione del mondo è l'ottavo successo in nove gare stagionali, il numero 78 in Formula Uno, il numero 58 alla guida di una monoposto del Cavallino. Eppure, i punti di vantaggio in classifica su Barrichello (aiutato dal regolamento che dà soli due punti in meno al secondo rispetto al vincitore di ogni Gp) sono solo 18. Non moltissimi se si considera il dominio del tedesco nella prima fase di questo mondiale.
Alle spalle dei primi due c'è Sato, che diventa il secondo giapponese a salire sul podio in una gara di Formula Uno, dopo Aguri Suzuki nel 1990. Quarto Trulli, partito dall'ultimo posto in griglia e autore di un'ottima gara, che avrebbe anche potuto coronare con un podio, se non fosse stato per il contatto con Sato nel finale. Sesto e settimo Raikkonen e Coulhard, con le due McLaren; ottavo (mancava da parecchio dalla zona punti) Baumgartner con la Minardi. Ma il Gp degli Usa sarà ricordato soprattutto per gli incidenti: in particolare quello di Ralf Schumacher, che per fortuna sembra non aver subito gravi conseguenze.
La corsa
Prima ancora del via del giro di ricognizione sono già guai per Montoya. Il motore del colombiano non si accende e pochi secondi prima della partenza il pilota della Williams salta improvvisamente fuori alla sua vettura, dirigendosi verso i box sperando di poter ripartire dal fondo dello schieramento. E alla partenza, sembra quasi che Schumacher voglia più che altro coprire le spalle a Barrichello, che scatta dalla pole. Schumi parte a zig-zag andando a disturbare la traiettoria di Sato, e il brasiliano chiude senza problemi davanti a tutti la prima curva, mentre il tedesco è secondo. Il giapponese, parzialmente ostacolato dal campione del mondo, si fa sorpassare anche da Alonso, che con la sua Renault ha uno scatto bruciante che gli permettere di passare dalla nona posizione in griglia alla terza. Dietro ai primi quattro ci sono Raikkonen e Button. Nelle retrovie, intanto, un contatto che coinvolge quattro vetture (Klien su Jaguar, Bruni su Minardi, Massa su Sauber e Pantano su Jordan), costringe gli organizzatori a mandare subito in pista la safety car.
La vettura dell'organizzazione rimane sul tracciato per tre giri: quando si riparte, Schumi esce di scia e attacca Barrichello, i due arrivano ruota a ruota alla staccata e il campione del mondo infila il compagno piazzandosi in prima posizione. Poco dopo un brivido lo dà Alonso, la cui ruota anteriore destra si fora in fondo al rettilineo: lo spagnolo sbatte violentemente contro le protezioni, ma per fortuna abbandona subito la vettura, dimostrando di non aver subito conseguenze. Uno spavento ancora più grosso lo fa vivere a tutti Ralf Schumacher al decimo giro. Il tedesco perde il controllo della vettura, sbanda e va a sbattere violentemente con il retrotreno contro il muretto all'inizio del rettilineo, ad altissima velocità. La Williams, semi-distrutta, viene evitata per miracolo dalle vetture che seguono, e Schumacher estratto dalla vettura solo dopo molti minuti. In pista rientra la safety car. Ci rimarrà per molti giri, permettendo a quasi tutti i piloti di effettuare il primo pit-stop. Ma mentre Schumacher riesce a fermarsi e rientrare in pista al comando, Barrichello quando torna sul tracciato è soltanto sesto. Un ritardo che pagherà caramente. Sato e Button, che seguivano le due Ferrari, si fermano ai box nei giri successivi: il giapponese regolarmente per la prima sosta, il secondo invece lascia la gara per un problema tecnico. Sato inanella una serie di sorpassi spettacolri, passando Coulthard, Fisichella e Heidfeld, tornando così nelle prime posizioni. Montoya, che si trovava al secondo posto, si ferma per il pit-stop, permettendi alla coppia rossa di testa di ricomporsi. Schumacher va di nuovo ai box al 41.mo giro, rientrando poi in pista in terza posizione. Davanti a lui ci sono Barrichello e Trulli, ma quando questi ultimi si fermano a loro volta ai box per la seconda sosta il campione del mondo torna davanti, con pochi secondi di vantaggio su Barrichello. Panis è quarto, dietro anche a Montoya, mentre Rubens, che segue da vicino il compagno di squadra, prova l'attacco all'interno di Schumi al 53° giro. I due per poco non si toccano, ma Schumi non si fa sorprendere e resiste davanti.
E' l'ultima emozione della gara, almeno per quanto riguarda il duo di testa. A fermare Montoya ci pensano i direttori di corsa, che mostrano la bandiera nera al colombiano perchè la sua vettura non era stata tolta in tempo utile dalla griglia di partenza. Sato, quarto, va all'attacco di Trulli; le due vetture si toccano, finiscono entrambe fuori strada, e il giapponese ha la meglio, riuscendo a ripartire davanti al francese. Davanti, intanto, si ripropone la scena a cui ormai siamo abituati alla fine di ogni Gp. Il solito tripudio rosso.