Seconda ondata di raid aerei degli Stati Uniti in Siria, a Sud-Est di Raqqa e nella città curda di Ain Al Arab. Ucciso anche il leader del Fronte Al Nusra, Abu Yousef Al Turki. "Sventato un attacco agli Usa", ha fatto sapere il presidente Barack Obama. In serata riunione del Consiglio di sicurezza Onu sulla lotta ai jihadisti. "La minaccia Isis è seria e il livello di allarme alto", ha affermato il ministro dell'Interno Angelino Alfano.
"Lo sforzo complessivo richiederà tempo", ha detto Obama in una breve dichiarazione prima di partire per New York per partecipare all'Assemblea generale dell'Onu, "ma faremo ciò che serve per combattere questo gruppo terrorista, per la sicurezza del Paese, della regione e del mondo intero". Al Congresso Obama ha comunicato che al momento "non è possibile sapere quale sarà la durata" delle operazioni in Siria e in Iraq, dove dall'8 agosto le forze Usa hanno condotto quasi 200 raid aerei.
Khorasan, la "nuova Al Qaeda" era pronta a colpire gli Stati Uniti - Non ci sono al momento indicazioni sui risultati ottenuti, ma fonti dalla Siria parlano di almeno 120 jihadisti uccisi. Fonti mediche a Kfar Deriyan riferiscono anche di due donne e sette bambini rimasti uccisi. Né ci sono indicazioni sui danni subiti dai veterani di Al Qaeda che si sono riuniti nel gruppo noto col nome Khorasan, che secondo il Pentagono "si preparavano a colpire l'America e i suoi alleati" e contro cui gli Usa hanno condotto "separatamente" otto raid.
Polizia: "New York mai così a rischio dall'11/9" - "Siamo in uno dei periodi più pericolosi mai visti dall'11 settembre di tredici anni fa". A lanciare l'allarme ancora il capo della polizia di New York, Bill Bratton, secondo cui la minaccia terroristica in questo Paese è "destinata ad aumentare nelle prossime settimane e nei prossimi mesi". "Abbiamo sventato un complotto di Al Qaeda in Siria contro gli Stati Uniti e i nostri alleati", ha ripetuto Obama. E in serata fonti di intelligence citate dalla Cnn hanno rivelato piani per attentati con bombe nascoste sugli aerei: sarebbero stati utilizzati dentifrici e abiti esplosivi.
Antiterrorismo: "Enorme flusso di combattenti dall'Ue" - Il fenomeno del flusso dei 'foreign fighters' dall'Europa in Siria "è enorme" e "non è mai stato così grande prima". Lo dice Gilles De Kerkhove, coordinatore dell'antiterrorismo europeo, in un'audizione davanti alla Commissione esteri del Parlamento europeo. L'Isis, aggiunge, è "una vera minaccia per la comunità internazionale". Ora, sottolinea poi, "è possibile che Al Qaeda possa organizzare un attentato per dimostrare che esiste ancora".
Il successo diplomatico di Obama con la coalizione Usa e Paesi Arabi - Un notevole successo è stato comunque già raggiunto dal punto di vista diplomatico. Non a caso Obama nella sua dichiarazione ha sottolineato la partecipazione dei cinque Paesi arabi (Arabia Saudita, Emirati arabi, Giordania, Bahrein e Qatar), di cui ha incontrato personalmente all'Onu i rappresentanti a margine dell'Assemblea Onu. "La forza di questa coalizione - ha detto il presidente - mette in chiaro davanti al mondo che questa non è una battaglia solo dell'America".
E dal mondo finora si sono levati ben pochi commenti negativi, tra cui spiccano giusto quelli di Russia e Iran, secondo cui i raid non sono stati effettuati con le modalità previste dal diritto internazionale. A smorzare le polemiche è però intervenuto proprio il presidente siriano, Bashar Al Assad, affermando che la Siria sostiene ogni sforzo internazionale per combattere il terrorismo, dando così di fatto un implicito consenso.
De Mistura: "Avanti qualunque cosa accada" - "Continueremo a portare avanti le nostre priorità, qualunque cosa accada sul territorio": lo ha detto l'inviato speciale dell'Onu in Siria, Staffan De Mistura, rispondendo ad una domanda sulle conseguenze dei raid Usa nel Paese. De Mistura ha sottolineato che in questo momento "bisogna fare tutto ciò che è possibile per diminuire il livello della violenza, aumentare gli aiuti umanitari e promuovere il processo politico".
Iran informata dei raid da Kerry - Sarebbe stato il segretario di Stato americano John Kerry ad informare dei raid Usa in Siria il ministro degli Esteri iraniano Javad Zarif, secondo quanto riporta la Cnn. Nelle ultime ore era emerso che gli Stati Uniti avevano avvisato l'Iran prima di avviare i raid. I media Usa avevano precisato che Teheran era stata anche informata che gli attacchi non avrebbero colpito le forze del regime di Damasco.