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Longoni e Segantini: i due divisionisti si incontrano di nuovo a Milano

Una mostra alle Gallerie Maspes racconta l'opera di Emilio Longoni, amico e compagno di Segantini, attraverso 25 opere provenienti da collezioni private

In concomitanza con la mostra a Palazzo Reale di Segantini, le Gallerie Maspes ospitano un altro esponente del Divisionismo milanese: Emilio Longoni. Amico e compagno di Segantini, vicino al pittore di Arco sia per le umili origini che per l'amore dell'alta montagna, giunse però a risultati del tutto personali.

Quarto di dodici fratelli, figlio di un maniscalco, venne mandato a Milano ancora adolescente per trovare lavoro. Dopo molte insistenze riesce ad entrare a bottega di un pittore di manifesti, che lo induce a frequentare l'Accademia di Brera. Qui conosce Segantini, che segue insieme a lui i corsi serali. Nel frattempo per mantenersi dipinge giocattoli, pali del telegrafo, navi.

Segantini lo presenta ai galleristi mecenati Grubicy, grazie ai quali si mantiene. I due pittori si trasferiscono insieme in Brianza, ma il sodalizio si interrompe presto perché i Grubicy, che per contratto possono firmare i dipinti a piacere, favoriscono Segantini attribuendogli i lavori di Longoni. Nonostante la vicinanza i due studiano soggetti diversi: Segantini si concentra sui paesaggi, Longoni preferisce ritratti e nature morte.

Lo studio dal vero è il punto di partenza per queste opere, che, in particolare grazie all'espressività dei volti infantili, gli garantiscono una nuova tornata di commissioni come ritrattista dell'aristocrazia milanese. Nel frattempo frequenta gli ambienti socialisti, diventando illustratore di alcuni periodici del movimento. In questo periodo l'opera Le riflessioni di un affamato gli vale una denuncia per istigazione alla lotta di classe.

Alle opere di impegno sociale vengono affiancati paesaggi, realizzati con tecnica divisionista. Longoni trascorre lunghi periodi in alta montagna, sul massiccio del Bernina, in una baita smontabile che per anni viene rimontata attorno al letto del suo studio milanese. Dagli alpeggi riporta in città anche molti studi dal vero, che rielabora nel suo studio. I paesaggi diventano il soggetto predominante, indagati nelle loro variazioni di luce e atmosfera.

Gli effetti luminosi sono al centro della sua ricerca, i contorni sempre più sfumati e le pennellate minute. Fin negli ultimi anni Longoni continua la sua ricerca stilistica, giungendo ad utilizzare una tecnica del restauro, la trasponitura, per ottenere risultati di luce inattesi. Nel frattempo si allontana dall'ambiente accademico: a Brera rifiuta il diploma accademico e il premio Principe Umberto.

La mostra alle Gallerie Maspes illustra attraverso venticinque opere la lunga e poliedrica carriera di Emilio Longoni, durante l'esposizione di Segantini a Palazzo reale, dando l'occasione di confrontare il lavoro dei due grandi pittori divisionisti che si sono contesi la scena milanese.

Emilio Longoni. Atmosfere

Gallerie Maspes, 18 settembre - 18 ottobre 2014

Milano, Via Manzoni 45

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