Genova, il padre del premier Matteo Renzi indagato per bancarotta fraudolenta
L'inchiesta riguarda il fallimento di una società di distribuzione di giornali. Tiziano Renzi: "Non sono per nulla preoccupato"
Tiziano Renzi, padre del presidente del Consiglio Matteo, risulta indagato per bancarotta fraudolenta dalla procura di Genova. L'indagine era stata aperta tempo fa e riguarda il fallimento di una società di distribuzione di giornali appartenuta alla famiglia del premier. La procura ha chiesto la proroga delle indagini e ha contestualmente inviato l'avviso di garanzia. Oltre al padre di Renzi, ci sono altre due persone indagate.
Genova, il padre del premier Matteo Renzi indagato per bancarotta fraudolenta
Le indagini sono partite dopo il fallimento, dichiarato un anno fa, della società Chil post che si occupa di distribuzione di giornali. Oltre a Tiziano Renzi sono indagate altre due persone. L'indagine è condotta dal procuratore aggiunto Nicola Piacente e dal sostituto procuratore Marco Airoldi.
Tiziano Renzi: "Non sono preoccupato" - "Sono un indagato, non posso parlare". Così Tiziano Renzi riguardo l'inchiesta giudiziaria di Genova. E' preoccupato? "No - ha risposto dopo una breve risata - anzi, sono molto preoccupato. Così preoccupato che non ho ancora nominato un avvocato".
La società fu trasferita a Genova nel 2003 - La Chil Post fondata da Tiziano Renzi era stata trasferita dalla Toscana a Genova nel 2003, prima in via Fieschi, poi nella centrale Galleria Mazzini. Nel 2005 lascia la sede di via Fieschi dove era in affitto. Il proprietario dell'immobile non aveva ricevuto gli ultimi tre mesi di locazione e dopo la denuncia la società venne condannata al pagamento di 8.000 euro.
Nel 2010 Tiziano Renzi cede un ramo d'azienda a un'altra società di famiglia dello stesso settore, la Eventi 6 srl, con sede a Rignano sull'Arno (Firenze), mentre la Chil passa nelle mani di Gian Franco Massone, originario di Castelletto d'Orba e residente a Varazze. La società non ha piu' capitali. Nel marzo 2013 i giudici genovesi dichiarano fallita la Chil. Ed è da quel fallimento che partono le indagini.
Nel 2013 un dipendente fece una causa di lavoro - Ad agosto 2014 la società di Tiziano Renzi perse una causa di lavoro nei confronti di un dipendente della sua società che aveva, secondo il giudice, lavorato in nero. La società era stata condannata a risarcire il dipendente con 90mila euro: il giudice aveva riconosciuto lo status di dipendente dal 2006 al 2012. Il lavoratore si occupava di distribuzione dei giornali porta a porta, lavorando tutti i giorni da mezzanotte in poi.
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