Cristina Donà dopo l'invito a rallentare il ritmo in "Torno a casa a piedi" del 2011, ecco i 10 inediti di "Così vicini". La cantautrice ha osservato la società che "velocemente ormai è sempre sul Web" tra luci e ombre. Bisogna fermarsi, conversare per poi ritrovarsi nel silenzio "occhi negli occhi" e lasciarsi cullare dall'amore. Poetico il video "Così vicini" di Giacomo Triglia: "Non ho voluto apparire, le immagini sono già piene di simboli".
Da "Torno a casa a piedi" del 2011 a "Così vicini" c'è un filo conduttore comune?
La costante dei miei dischi è quella di guardare le cose dal punto di vista inusuale. Ho sempre avuto una certa propensione 'artistica', assorbita dall'Accademia, nell'osservare. 'Torno a casa' era un invito a rallentare i ritmi nella consapevolezza di godere momenti semplici, come anche quello del cammiare. Era una fotografia diversa rispetto a 'Così vicini', quello più colorato e ricco questo più essenziale pur mantenendo una inclinazione macro più che micro.
Si parla molto di "conversazione" in questi nuovi brani. Come mai?
Nasce dalla voglia e dall'esigenza, dopo che mi sono ritrovata catapultata nel mondo del Web, di capire certi meccanismi. Vivo in montagna e osservare questa 'società liquida' così ricca e in pieno fermento che si sviluppa in Rete mi affascina e secondo me ci sono molti spunti positivi.
Quali, ad esempio?
C'è una immediatezza nella comunicazione, ovunque siamo e in qualsiasi momento possiamo connetterci tra noi anche per passarci delle informazioni.
Non noti una certa aggressività però di chi scrive sui social?
Vero. C'è da dire che l'aggressività però fa parte della natura umana e dunque non va demonizzata. Spesso non riusciamo a canalizzare queste energie, alcuni lo fanno con lo sport, dunque viene immediato scaricare l'aggressività sul Web. Ma questo è un discorso che vale in generale anche sulla società fino ai casi di femminicidio, purtroppo. C'e una profonda crisi nei rapporti uomo-donna e l'incapacità di saper gestire le emozioni.
C'è una via di uscita da questo declino?
Siamo una società con una evoluzione velocissima e in continuo movimento. Credo che nella storia dell'uomo e della società sia la prima volta che avviene questo fenomeno, lo scopriremo solo vivendo per citare Battisti. Ma posso solo dire che secondo me il tema dell'aggressività andrebbe affrontata a scuola e sin da subito. Si sa che i bulli sono tali perché non hanno avuto conferme dalla famiglia e cercano di usare la forza all'infuori da quel nucleo.
Insomma come canti in "Siamo vivi" c'è la paura di fermarsi e ascoltare il proprio silenzio?
Come hanno già detto molti saggi e mistici prima di me la rivoluzione fa fatta da dentro. Ci sono persone che versano contributi di solidarietà per alcune giuste cause ma poi non si chiedono come stanno i propri parenti, la madre o anche i figli. Bisogna sempre ricordare che il nucleo dei rapporti umani è la famiglia sia essa tradizionale, gay o coppia di fatto.
E qui subentra l'amore con "Corri da me" una vera e propria dichiarazione...
Esattamente. La conversazione a due presuppone il rapporto fisico, un volere esserci totalmente. 'Corri da me' è un carpe diem, un inno all'immediatezza al contrario del virtuale che invece crea spesso molti equivoci. C'è un momento in cui ci si ferma e ci si guarda negli occhi, il momento in cui dobbiamo riflettere e tornare al silenzio per recuperare tutte quelle cose che abbiamo perso di vista.