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Referendum in Scozia, affluenza record Sondaggi: 54% contro l'indipendenza

Chiusi i seggi, l'80% degli aventi diritto si è recato alle urne

-afp

Si sono chiusi i seggi in Scozia dove si è votato per il referendum indipendentista: si attende ora lo spoglio per capire cosa hanno deciso gli scozzesi, se rimanere nel Regno Unito o staccarsi da Londra. I primi sondaggi dopo la chiusura delle urne, gli opinion poll, danno al 54% i contrari all'indipendenza e al 46% i favorevoli. Record di affluenza, con l'80% degli aventi diritto che si è recato al voto. Ad Edimburgo anche una delegazione della Lega.

Il sondaggio, che non è un vero e proprio exit poll, è stato condotto su un campione di 1.828 persone dopo il loro voto di oggi e su 800 persone che hanno votato per posta.

Salmond su Twitter: "Giornata straordinaria" -
"E' stata una giornata straordinaria. Il futuro della Scozia è realmente nelle mani della Scozia". Lo ha scritto in un tweet il leader indipendentista Alex Salmond che ha postato anche alcune foto della giornata elettorale.

Gli ultimi appelli agli elettori - Determinanti i voti degli indecisi, che sono calcolati tra l'8% e il 14%. Soprattutto a loro quindi sono stati rivolti gli ultimi accorati appelli. Il leader dell'Snp, l'indipendentista Alex Salmond, si è rivolto agli scozzesi con una lettera aperta: "Facciamolo", li ha esortati, "let's do it". E' l'occasione della vita, ripete ancora: "Il futuro della Scozia, del nostro Paese, è nelle nostre mani".

Brown: "Votate pensando ai vostri figli" - L'ex primo ministro laburista Gordon Brown ha invece lanciato un vigoroso appello patriottico: "La Scozia non appartiene ai nazionalisti, ai politici, ad Alex Salmond, ma appartiene a noi". Tornando a mettere in guardia sui rischi della secessione: "Il rischio per il futuro della moneta e il rischio di un default. Domani dovete votare pensando ai bisogni dei vostri figli", ha scandito, ricordando che la decisione sarà "irreversibile. Se avete qualsiasi dubbio, il vostro voto deve essere un no".

Appello di Obama per l'unità - Intanto, mentre anche Obama lancia un appello per conservare l'unità ("La Gran Bretagna è un partner straordinario per l'America e una forza buona per un mondo instabile. Spero che rimanga forte, robusto e unito"), Londra guarda a distanza, ma non senza tensioni. E il primo ministro conservatore David Cameron ammette di essere preoccupato, ma fa sapere che, comunque vada, non si dimetterà. Nonostante il rischio di passare alla storia come il premier che ha visto il Regno Unito spaccarsi.

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