Due giovani, la 19enne Alessandra Pelizzi e il 20enne Pietro Di Paola, sono morti dopo essere precipitati nella notte dal settimo piano di un palazzo del quartiere Affori a Milano. La ragazza è deceduta sul colpo, mentre il ragazzo è morto alcune ore dopo il ricovero all'ospedale San Gerardo di Monza. Secondo quanto riferito da alcuni testimoni, la 19enne sarebbe stata spinta dal giovane. Ma la polizia non esclude alcuna ipotesi.
"L'ha buttata giù dopo un litigio" - "Erano sul balcone, hanno litigato e lui l'ha buttata giù". E' la ricostruzione di Samantha Di Lecce, una vicina di casa che dice di aver assistito al momento in cui sono precipitati i due ragazzi.
"Lui l'ha trascinata giù - ha raccontato, in un bar, una modella inglese che abita di fronte all'appartamento, in via Novaro - quando abbiamo sentito il rumore pensavamo fosse un colpo di pistola ma la polizia lo ha escluso". "Ho sentito delle urla di aiuto, la voce di una ragazza che gridava", ha raccontato un'altra condomina. "Gridava aiuto, aiuto, era attorno a mezzanotte e mezza. Abbiamo chiamato la polizia e poco dopo abbiamo sentito un rumore terribile. Un tonfo incredibile, agghiacciante. A questo punto credo che fosse la sua fidanzata. Di recente sembra che si fossero lasciati."
Un testimone: "Lui aveva già tentato il suicidio" - Circa un anno fa, il 20enne morto, aveva provato a uccidersi lanciandosi nel vuoto dal balcone della propria abitazione. Lo racconta un testimone, residente nella zona: "Era rimasto lì in piedi per un'ora, poi un vigile lo aveva distratto e un altro lo era riuscito ad afferrarlo con coraggio. Era stato adottato, sembrava un così bravo ragazzo. La sua famiglia è agiata, non avevano problemi di soldi. Lo vedevo sempre in giro in zona".
La polizia: difficile capire l'accaduto - L'attendibilità delle testimonianze dei vicini deve essere ancora vagliata e, per questo, la polizia non esclude alcuna ipotesi: duplice suicidio, omicidio-suicidio oppure suicidio di lui e caduta accidentale di lei nel tentativo di impedirglielo.
La 19enne aveva lanciato l'allarme - Poche, al momento, le certezze. A dare l'allarme è stata la giovane, che avrebbe chiamato chiedendo aiuto per il 20enne che si voleva buttare. Il ragazzo soffriva di problemi psicologici e viveva con i familiari all'ultimo piano, il settimo, del palazzo in via Novaro.
Lunedì sera si trovava sull'attico, mentre i parenti erano al piano inferiore e non hanno assistito all'accaduto. Il dramma si è consumato dopo che i due amici con cui le vittime avevano cenato sono usciti per comprare le sigarette. Entrambi hanno riferito che nulla, durante la serata, avrebbe fatto presagire una tragedia simile.
I genitori della ragazza: "Siamo distrutti" - "Siamo distrutti, la nostra vita è distrutta e non riusciamo ancora a capire la spiegazione, la ragione di tutto ciò". Così si sono sfogati, disperati, con la custode del palazzo dove vivono, i genitori di Alessandra. "Alessandra l'ho vista l'ultima volta proprio lunedì pomeriggio: educata, solare, bella come sempre, so che stamattina doveva andare all'università per le pratiche di iscrizione", ha aggiunto a custode.
La custode sapeva che Alessandra, fino a qualche tempo fa, aveva frequentato Pietro: "Per quel che ne so io erano storie di ragazzi. Credo si fossero messi insieme negli anni delle superiori, ma adesso era un bel po' che lui non lo vedevo più da queste parti".