"L'arte è più forte della guerra": la pensa così la ventiseienne Shamsia Hassani, la giovane street artist che si aggira per le strade di Kabul armata di bomboletta spray per ricoprire i muri di graffiti. Spesso sono burqa color cielo, simbolo di libertà. Ma portare avanti la sua passione non è facile per Shamsia, spesso vittima di aggressioni verbali: "Mi circondano, urlano e mi insultano, a volte mi tirano dei sassi" confessa. Per non parlare delle mine nascoste nel terreno. Per questo Shamsia ha solo 15 minuti per finire il suo lavoro, poi deve allontanarsi velocemente.
La missione di una graffittara - Portavoce dei diritti delle donne e in lista per l'Artraker Award, il cui vincitore verrà annunciato in settimana a Londra, Shamsia porta avanti la sua missione: cambiare il mondo con l'arte. Non è facile, in un Paese ostile all'arte moderna e a una donna artista, ma lei ci crede, e vuole riuscire a far apprezzare l'arte alla sua gente, farla rinascere dopo la guerra. I suoi colori contro le bombe, la sua speranza contro il pregiudizio.