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Scavi di Castellammare di Stabia usati come set, esplode la protesta in Rete

Il soprintendente per i Beni Archeologici di Pompei, Ercolano e Stabia, Massimo Osanna, ha parlato di "denuncia meritoria di una situazione sconcertante"

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Monta la protesta su Facebook contro la pratica di usare come set fotografico per campagne pubblicitarie e matrimoni gli scavi di Castellammare di Stabia, nel Napoletano. La notizia ha fatto mobilitare la Rete mentre il soprintendente per i Beni Archeologici di Pompei, Ercolano e Stabia, Massimo Osanna, ha parlato di "denuncia meritoria di una situazione sconcertante", ordinando che simili "incresciosi episodi non abbiano più a verificarsi".

Tacchi a spillo contro le mura romane, esplode la protesta - Sotto accusa in particolar modo le immagini utilizzati per la pubblicità di un parrucchiere, nelle quali si vede una ragazza con le spalle appoggiate ai muri degli scavi. La modella è vestita da sposa: in una foto è ritratta in piedi, in equilibrio su una gamba, mentre con uno dei suoi tacchi a spillo si tiene puntata contro il prezioso muro.

L'utilizzo degli scavi come set fotografici non autorizzati ha messo in allarme i cittadini di Castellammare di Stabia che hanno dato avvio a una mobilitazione su web, creando un "evento" su Facebook dal titolo: "Invadiamo il Ministero e la Soprintendenza con e-mail di protesta". L'iniziativa ha ottenuto un tale riscontro, che in poche ore sono giunte le risposte da parte delle istituzioni chiamate in causa.

Il Soprintendente: "Vigileremo di più e stop a autorizzazioni per set fotografici" - "Ringrazio della segnalazione e della denuncia meritoria di una situazione quanto meno sconcertante di cui non ero a conoscenza - scrive il Soprintendente -. Ho già dato disposizioni di non autorizzare più servizi all'interno delle ville e di relazionarmi sulla pubblicità inviatami, segnalandomi se esiste una autorizzazione al riguardo. Vigilaremo in modo che incresciosi episodi come questi segnalati dalla sua nota non abbiano più a verificarsi".

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