Chi fuma regolarmente cannabis durante l'adolescenza, in particolare prima dei 17 anni, ha una probabilità maggiore di oltre il 60% di abbandonare gli studi secondari ed è a rischio significativamente più alto di non completare quelli universitari, usare altre droghe e tentare il suicidio, rispetto a chi non ne ha mai consumata. A dirlo è uno studio australiano dell'Università del Nuovo Galles del Sud pubblicato su The Lancet Psychiatry.
Non c'è una soglia di sicurezza - La ricerca conclude inoltre che non c'è un livello sicuro di uso da parte di adolescenti perché i risultati educativi più scarsi e i rischi accresciuti si verificano anche fra chi usa la droga meno di una volta al mese.
Gli esperti hanno elaborato i dati di quasi 4mila partecipanti che hanno usato cannabis, servendosi di tre ampi studi di lunga durata sulla frequenza e sugli effetti del consumo della sostanza. Secondo gli autori della ricerca, si tratta della dimostrazione più fondata dei danni della marijuana negli anni dell'adolescenza.
Effetti negativi - I ricercatori hanno esaminato una serie di aspetti dello sviluppo fino all'età di trent'anni: completamento degli studi secondari, conseguimento di una laurea, dipendenza dalla cannabis, uso di altre droghe illegali, tentativi di suicidio, e depressione.
Gli adolescenti sotto i 17 anni che assumevano cannabis quotidianamente avevano una probabilità di oltre il 60% minore di completare la scuola superiore o l'università, sette volte più alta di tentare il suicidio, 18 volte maggiore di sviluppare dipendenza dalla cannabis e otto volte maggiore di usare altre droghe illegali più tardi nella vita.
Scienziati contro la legalizzazione - Edmund Silins, il principale autore dello studio, scrive: "I risultati sono particolarmente tempestivi, dato che diversi Stati Usa e Paesi dell'America Latina si muovono verso la depenalizzazione o legalizzazione della cannabis, che la renderebbero più accessibile ai più giovani. Le autorità devono essere consapevoli che un suo uso in adolescenza è associato a una serie di esiti negativi sulla salute, sul benessere e sull'affermazione personale".