"Occulta Lunae Pars", ovvero "The dark side of the moon". Cosa c'entra il latino con il celebre album dei Pink Floyd? Chiedetelo ai "Fint Floyd", la cover band di Frosinone che a novembre si esibirà cantando nella lingua parlata dagli antichi romani. La sfida nasce nel 2012 a Ferrara da un'idea a dir poco originale dell'editore ferrarese Nicola Di Cristoforo. "Amiamo il latino e ci vogliamo ribellare all'idea comune che sia una lingua morta" ha detto, proponendo il progetto alla band laziale e poi a Valeria Casadio, insegnante ferrarese in un liceo di Firenze, incaricata di tradurre i testi. Un lavoro da professionisti, perché le parole latine saranno adattate alla metrica originale delle canzoni, con tanto di imprimatur ricevuto dai Pink Floyd in persona.
Il sì della band - "Pecunia, abi novum melius opus suscipe" non è la traduzione di una versione di latino ma quella di "Money", uno dei testi più famosi dei Pink Floyd. Dopo l'inaspettato "sì" della band lo scorso giugno, che ha spiazzato tutti con un "Ci piace, fatelo", il progetto è decollato anche con la collaborazione del gruppo anglosassone. I Pink Floyd hanno voluto partecipare direttamente alla traduzione leggendo passo dopo passo i testi e modificandoli. Un esempio? La versione latina di "Time" ha richiesto ben sei mesi: David Gilmour continuava a rispedire il testo in Italia dopo diverse correzioni.
Il concerto - "Occulta Lunae Pars" è stato presentato ieri alla biblioteca Ariostea di Ferrara dall'editore Nicola di Cristoforo. Prossimo appuntamento, il 29 novembre alla Sala Estense di Ferrara per il concerto live, cui farà seguito un vero e proprio tour dove la cover band avrà la possibilità di esibirsi in più località, forse anche nei teatri romani di Basilea e di Valencia. Ma siamo solo all'inizio: "Wish You Were Here" sarà il prossimo album tradotto, cui seguirà anche un terzo. E chissà che questa non sia l'inizio di una nuova tendenza.