Tutte le coppie che si apprestano a cercare un bambino sanno che è bene seguire una vita regolare. La futura mamma, in vista di una gravidanza, sa che non deve fumare, né bere alcolici e seguire una dieta bilanciata: regole fondamentali per il benessere del nascituro.
Ma i "peccati" di gioventù? La vita sregolata e gli abusi del passato? Oggi una ricerca svela che quelle cattive abitudini vengono ereditate geneticamente dai figli, proprio come il colore degli occhi o le attitudini caratteriali!
La scoperta si deve a una ricerca australiana, dell'Università di Adelaide: i fattori ambientali e la salute dei genitori prima del concepimento hanno un peso sul futuro del bambino. Sarah Robertson, coordinatrice del progetto, scrive sulla rivista Science: "Vi sono prove inconfutabili che spermatozoi e ovuli, oltre ai geni, trasmettano le memorie genetiche delle cattive abitudini, come bere, fumare, mangiare male o in maniera sregolata. Anche se queste risalgono a diverso tempo prima". Queste memorie genetiche si trasmettono alla prole tramite un processo detto epigenetica: in pratica i fattori ambientali sono capaci di modificare l'espressione dei geni senza cambiare il Dna o il codice genetico.
Si evince quindi che la salute di un neonato inizia ben prima del suo concepimento. Lo stile di vita dei genitori può modellare lo sviluppo del feto e del neonato! "Prima si pensava che questo non importasse, perché una nascita rappresenta un nuovo inizio. La realtà è che un figlio non comincia dal nulla", dichiara Sarah Robertson. A rafforzare questa scoperta e a mettere in guardia i futuri genitori (anche giovani!) arriva un'altra ricerca, sempre australiana, della Griffith University: il peso della madre, ben prima della gravidanza, è capace di influenzare la salute dei bambini.
I figli nati da donne obese hanno il 50% di possibilità maggiori degli altri di essere ricoverati in ospedale nei primi 5 anni di vita, per motivi quali infezioni, disturbi respiratori, metabolici, endocrini. Lo studio ha preso in esame 5500 donne con la loro prole ed è il primo ad aver messo in relazione il peso della madre prima della gravidanza con i ricoveri in ospedale dei figli. "Questo studio è il primo a collegare il peso della madre basato sull'indice di massa corporea prima della gravidanza e la salute della prole, misurata in termini di ricoveri in ospedale lungo un periodo esteso, di cinque anni", scrive l'epidemiologa Cate Cameron sull'International Journal of Obesity.
Questi studi, lontani dal colpevolizzare i futuri genitori, sono utili per comprendere che uno stile di vita sano è sempre importante e incide talmente tanto sulla nostra salute da riuscire a trasmettersi geneticamente ancora dopo anni ai bambini che vorremmo avere. Uno stimolo per cambiare le nostre abitudini, con o senza bambini in vista!