Il regime di Saddam Hussein preparava attentati terroristici negli Stati Uniti. Lo ha confermato il presidente russo Vladimir Putin sulla base di notizie dei servizi segreti di Mosca che vennero trasmesse, un paio d'anni fa, all'intelligence americana. Lo riferiscono le agenzie Interfax e Itar-Tass. Putin ha precisato che però non sono stati raccolti elementi concreti su una diretta responsabilità di Saddam.
"Dopo i fatti dell'11 settembre 2001 e prima dell'inizio dell'operazione militare in Iraq i servizi segreti russi raccolsero informazioni" sulla preparazione di attentati antiamericani da parte di "organi ufficiali del regime" iracheno, ha detto Putin a margine di una visita in Kazakhstan, confermando quanto rivelato giovedì da una fonte dell'intelligence di Mosca. Ha aggiunto che gli attentati erano in programma "sia nel territorio degli Usa, sia contro siti militari e civili statunitensi all'estero" e che le informazioni furono trasmesse "piu' volte" agli americani attraverso "i nostri canali di partnership", sottolineando che "il presidente George W. Bush ringraziò personalmente il responsabile di uno dei servizi russi".
Il leaedr del Cremlino ha tuttavia precisato che Mosca sapeva di piani di attentati preparati dal regime, ma "non aveva informazione che Saddam Hussein fosse coinvolto" personalmente e non ha confermato comunque l'esistenza di legami tra Baghdad e Al Qaeda. Rispondendo alla domanda se sulla base delle informazioni sugli attentati non considerasse comunque giustificata la guerra degli Usa in Iraq, Putin ha affermato: "Non so, questa è una questione separata". Poi ha aggiunto: "La nostra posizione non è cambiata. Noi crediamo che esistano procedure definite dal diritto internazionale sull'uso della forza negli affari internazionali e che queste procedure (per la guerra in Iraq) non siano state rispettate".