"IN SEGNO DI RISPETTO"

Napoli, colonnello si toglie il cappello in omaggio a Davide Bifolco

Gli abitanti del Rione Traiano davanti al comando provinciale dei carabinieri: "Vogliamo giustizia, altrimenti dateci per un'ora l'assassino di Davide"

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Davanti alla sede del comando provinciale dei carabinieri di Napoli, prima che fosse osservato un minuto di silenzio in ricordo di Davide Bifolco - il 17enne del Rione Traiano di Napoli ucciso la notte tra venerdì e sabato - una donna si è avvicinata al colonnello dei carabinieri Marco Minicucci per chiedergli di togliersi il cappello "in segno di rispetto". Il comandante provinciale ha subito accolto l'invito e poi ha osservato il minuto di silenzio.

L'incontro tra gli abitanti del Rione e il carabiniere è durato una quindicina di minuti. "Vogliamo giustizia, verità - ha detto Gianni, cugino di Davide Bifolco - altrimenti lasciateci per un'ora chi ha sparato".

"L'autorità giudiziaria sta facendo gli accertamenti, su questo bisogna stare tranquilli - ha risposto Minicucci - voi siete qui per avere giustizia e chiedere di lasciarvelo un'ora non è il modo giusto per farlo. Ad accertare la verità ci penseranno i magistrati - ha proseguito il colonnello - chiedi giustizia, ma non 'Dateci un'ora il carabiniere', perché questo non è chiedere giustizia". "Siamo qui in pace per parlare", ha ribadito il colonnello che poi ha subito aggiunto: "Anche chi ha sparato non sta bene, non crediate che stia bene". "Stiamo qua, siamo vicini alla famiglia, soffriamo come loro - ha concluso Minicucci - non ci stiamo nascondendo, né abbiamo chiuso la caserma. Voi state chiedendo giustizia, è giusto farlo. Tutti siamo addolorati dalla perdita di un ragazzo di 17 anni".

Gli inquirenti attendono l'esito dell'autopsia e dell'esame balistico per mettere un primo punto fermo sulla ricostruzione della dinamica. I magistrati della Procura si trovano di fronte a due versioni contrastanti: quella del carabiniere indagato, che sostiene l'accidentalità dell'evento, e le dichiarazioni di uno dei giovani che era in sella allo scooter inseguito dall'auto dell'Arma, e di un altro presunto testimone oculare, i quali affermano invece che il militare teneva la pistola contro Davide.

Secondo indiscrezioni, la Procura avrebbe avviato anche una indagine per accertare le modalità della diffusione della foto di Davide scattata nell'obitorio e resa pubblica dai familiari nei giorni scorsi.

Giovani scrivono "cc assassino" nella sede della polizia - Due giovani la notte scorsa sono entrati nella sede della polizia municipale di nascosto e hanno scritto "carabiniere assassino" sui muri. I ragazzi sono stati denunciati dopo essere stati riconosciuti grazie alle telecamere di sorveglianza dentro l'edificio. Le accuse sono di furto e danneggiamento per un 16enne di Calvizzano e un 15enne del luogo, entrambi studenti e incensurati. I due si sono introdotti negli uffici dalla porta antipanico, rubando due palline di segnalazione e scrivendo sui muri con matita e pennarelli vari disegni e scritte tra le quali "carabiniere assassino".