Senza strappi, ma con passo da fondista, il ritmo degli acquisti con carta inanella in luglio un altro segno positivo, il quarto consecutivo da aprile. E' stato il mese della mancata celebrazione (almeno meteorologica) della stagione estiva e dei primi dubbi sulla capacità di consolidare la ripresa a livello internazionale. Eppure, salvo un leggero calo del clima di fiducia generale, gli acquisti non sembrano aver accusato colpi, segnando, al contrario, un +3,9%, reso ancor più evidente da un'inflazione sempre più fredda: +0,1% nelle stime provvisorie dell'Istat. Il contributo della stagionalità dei giorni di calendario è risultato sostanzialmente neutro rispetto al 2013.
Luglio mese di saldi dunque, e, pur senza accentuazioni particolari, non è venuto meno l'apporto di questi ultimi. Innanzitutto nel mese è tornato in positivo l'andamento complessivo del canale fisico: +0,9%, una crescita attesa da dieci mesi.
Se da un lato le dinamiche maggiori, nel canale, provengono dalle “solite” Informatica e beni digitali (+4,7%) e Servizi Vari (+4,0%), fanno notizia i segni più dell'Abbigliamento e calzature (+0,8%), dei Beni per la casa (+2,3%), del Dettaglio non alimentare (+2,2%, con Grandi Magazzini, Articoli Sportivi, Profumerie, Cartolibrerie tutte positive), voci che nell'offline hanno recentemente visto più fasi di contrazione che di espansione.
Ciò avviene senza che questo penalizzi il commercio elettronico (e ci mancherebbe…), il quale, overall, ripresenta un classico +20,1%. Come rilevato nelle ultime stagioni, i periodi di saldo non spostano più volumi tra canali, e ciò è confermato dalle crescite, sempre impetuose, delle stesse classi di spesa nell'online. Semmai suscita sorpresa la concordanza di segno in un periodo congiunturale ancora molto incerto.
Accanto al fenomeno del canale fisico, rispetto ai mesi recenti paiono riprendere tono alcuni settori allora non particolarmente brillanti, come i già citati Abbigliamento e calzature (+2,3%, con comparti tutti in crescita, salvo le pelliccerie), i Beni per la casa (+3,6%, con l'Arredamento in vista - +14,5% - e gli Elettrodomestici ancora giù: -1,1%) e gli Alimentari (+1,4%, questa volta in positivo dopo l'altalena degli ultimi periodi).
A questo moderato ma percepibile risveglio sembra contribuire un riallineamento anche dei profili sociodemografici, sia in termini di età (sono in espansione tutte le classi, salvo i 25-34enni), sia professionali (crescono tutte le classi salvo le "non professioni"). Un primo timido segnale verso una minor concentrazione delle dinamiche di spesa.