"Non è più accettabile la tirannia della minoranza nel mondo dei sindacati". Lo ha detto Sergio Marchionne intervenendo al Forum Ambrosetti a Cernobbio. L'ad della Fiat si è poi rivolto al governo: "Deve dimagrire, ridurre la presenza dello Stato nella vita delle imprese. Il nostro consiglio è: scegliete dalla to do list tre cose, realizzatele e poi passate alle tre successive". Sul mercato del Lavoro italiano: "E' anomalo, non esiste in nessun altro Paese".
"Inutile guardare a Gb o Germania" - La soluzione per il mondo del Lavoro non è "copiare" le politiche tedesche o britanniche. Ne è convinto Marchionne, secondo cui "è inutile innamorarsi del sistema tedesco e impossibile adottare il sistema anglosassone".
"Siamo Paese dei gattopardi" - "Noi italiani da sempre siamo il paese dei gattopardi: vogliamo che tutto cambi perché tutto rimanga com'è. Se non cambiamo atteggiamento tutti quanti andremo sempre più in basso", ha detto Marchionne".
"Migliorare Occupaizone? Irap ci penalizza" - In un contesto nel quale serve migliorare l'occupazione, noi abbiamo l'Irap che invece si paga di più al crescere dei posti di lavoro". E' uno dei "paradossi" che Marchionne ha denunciato parlando al Forum Ambrosetti.
"Nodi? Occupazione e carenza capitali" - I nodi che l'Italia deve affrontare sono la "mancanza di occupazione e la carenza di capitali". L'ad di Fiat-Chrysler ha poi aggiunto: "Mi sono scontrato con tre fattori fondamentali: il mercato del lavoro, la mancanza di certezza del diritto e la burocrazia".
"Burocrazia costa e uccide imprese" - Proprio la burocrazia, per Marchionne, è uno dei problemi principali: "La burocrazia non solo costa cara, uccide le imprese. Per compilare una dichiarazione dei redditi servono 250 ore rispetto a 50 ore degli altri paesi. Il costo degli adempimenti costa 27 miliardi l'anno. Avviare una nuova impresa costa 2.100 euro, contro una media di 270 degli altri paesi. L'allaccio alla rete elettrica richiede 5 procedure per 124 ore di lavoro. Sono state approvate 620 nuove norme fiscali negli ultimi 6 anni, ovviamente con gli obiettivi di semplificare".
"Non vogliamo lavoratori usa e getta" - "Mi chiedo quando il Paese capirà che noi non vogliamo lavoratori usa e getta, ma persone coinvolte, che si sentano parte di un progetto per il futuro", ha poi detto l'ad del Lingotto.
"Siamo fondamentalmente italiani" - "Siamo fondamentalmente italiani. Abbiamo una storia secolare che è importante proteggere. Su questa eccellenza abbiamo centrato la nostra strategia di valorizzare il nostro alto di gamma coi marchi Alfa e Maserati". Così Marchionne è tornato sulle polemiche legate alla delocalizzazione. "Da sei anni ormai stiamo gestendo una realtà italiana in perdita, ma, nonostante ciò, abbiamo deciso di non chiudere nessuno stabilimento, di non licenziare nessuno, di continuare a investire e di restare comunque in Italia", ha sottolineato.
Frecciata a Montezemolo: "Nessuno è indispensabile" - "L'uscita di Luca Cordero di Montezemolo dalla Ferrari non è in agenda". Lo ha detto Marchionne a margine del suo intervento a Cernobbio. Il numero uno di Fca, tuttavia, ha poi aggiunto una frase che ha il retrogusto della frecciata: "Ma nessuno è indispensabile".
L'ad di Fiat, che controlla il 90% della Ferrari, ha poi rincarato la dose: "Sono due le parti della realtà Ferrari che sono importanti per noi. La prima sono ovviamente i risultati economici, i volumi, cosa su cui Luca ha fatto un grandissimo lavoro. L'altra è la gestione sportiva. Il cuore di Ferrari è quello di vincere in Formula1: vedere la Ferrari in queste condizioni avendo i migliori piloti, box di una qualità eccezionale, ingegneri che sono veramente bravi, vedere quel sistema lì e vedere che non vinciamo dal 2008..."