Bilal Bosnic, l'imam che negli ultimi tre anni aveva predicato anche nelle moschee di Cremona e Motta Baluffi, oltre che a Bergamo ed altre città italiane, è stato arrestato dalla polizia serba, in Bosnia. Secondo gli inquirenti, l'imam reclutava jihadisti per combattere la guerra nata in Iraq e Bosnia. Nell'operazione sono state arrestate altre 15 persone. Durante le perquisizioni, avvenute in varie città e villaggi, trovate ingenti quantità di armi.
In tutto sono stati arrestati altri 15 islamisti. Bilal Bosnic, attraverso i suoi sermoni in giro per le moschee, avrebbe incitato alla jihad, anche se dai riscontri raccolti dalla questura di Cremona, nelle moschee della provincia avrebbe solo recitato preghiere rituali. Tutti i video riguardanti il suo passaggio a Cremona sono stati esaminati dalla polizia.
Fra gli arrestati c'è anche Hamdo Fojnica, padre di Emrah, sospettato di essere complice di Mevlid Jasarevic, autore di un attacco armato all'ambasciata Usa di Sarajevo tre anni fa. Emrah è poi morto in Siria in un attentato suicida. Secondo stime non ufficiali, fino a 150 persone sono partite dalla Bosnia alla volta dell'Iraq e Siria, unendosi soprattutto al Fronte al Nustra, legato ad Al Qaida. Una ventina ha perso la vita e negli ultimi mesi il numero delle partenze si è molto ridotto.
L'operazione, dal nome in codice "Damasco", è stata condotta da 200 agenti a Sarajevo, Kiseljak, Zenica, Maglaj, Srebrenika, Zvornik, Buzim e Teslic, in particolare nei villaggi di Gornja Maoca e Bocinja, noti per le locali comunità di wahabit, un movimento riformatore dell'Islam che predica un ritorno alla purezza e a rigore originale.
Undici persone indagate a Milano - Sono undici le persone indagate in un'inchiesta, aperta dalla Procura di Milano quasi due anni fa, che vede al centro il reato di terrorismo internazionale e un gruppo di siriani accusati di aver reclutato combattenti per la jihad islamica. Tra gli indagati, oltre ad Haisam Sakhanh, elettricista che viveva a Cologno Monzese (Milano) e che due anni fa è andato a combattere in Siria assieme ad altri connazionali, ci sarebbero anche alcuni siriani ancora residenti in provincia di Milano.