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Balcone crollato all'Aquila: tragedia sfiorata, ora c'è il divieto di affaccio

Il secondo piano è caduto sul primo per via delle infiltrazioni d'acqua nel legno, per fortuna però nessuno è rimasto ferito. Il Comune adesso cerca i soldi per la manutenzione, ma non basteranno

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L'Aquila post sisma non ha ancora messo delle solide fondamenta. Lo dimostra il crollo del balcone di legno di una palazzina nella frazione di Preturo, appartenente al progetto C.a.s.e., che conta altri 4.500 alloggi nella zona. Le abitazioni sono state progettate per essere sostenibili, ecocompatibili ed antisismiche, ma qualche dubbio sorge nel vedere il balcone del secondo piano crollato sul primo. Per questo adesso il sindaco Massimo Cialente è intervenuto con un'ordinanza: vietato affacciarsi ai balconi.

Infiltrazioni pericolose - Responsabile del crollo, che non ha causato altri danni se non quelli alla palazzina, ma che poteva trasformarsi facilmente in una tragedia se in quel momento qualcuno si fosse trovato sui due balconi, sono le infiltrazioni di acqua. Per questo i controlli saranno estesi, oltre ai 4500 alloggi del C.a.s.e, anche ad altri 1500 Map (moduli abitativi provvisori) realizzati nel 2009.

Due ordinanze - Nessuno dei residenti comunque è stato allontanato dalle abitazioni incriminate e nessuno se n'è andato, anche se un'ordinanza ha reso disponibili altri 30 alloggi. Le famiglie preferiscono attenersi a quella che stabilisce il divieto di affaccio. Chissà, forse nell'Aquila post-sisma si cercano delle radici, per quanto incerte. Dopo il crollo il Comune ha trovato un milione 200 mila euro per indire una nuova gara d'appalto e individuare un altro gestore. Purtroppo però non basteranno.

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