DECENNALE

Winx Club 3, le fatine tornano al cinema con una favola dai toni ecologisti

Nuovo lungometraggio per festeggiare i dieci anni del cartone italiano di maggior successo nel mondo. Tgcom24 ne ha parlato con il creatore Iginio Straffi: "Il bello deve ancora arrivare"

Arriva nei cinema il 4 settembre "Winx Club 3 - Il mistero degli abissi", nuovo lungometraggio che vede protagoniste le fatine create da Iginio Straffi. Un nuovo film girato in CGI per festeggiare i dieci anni di vita del cartone. "Ci abbiamo lavorato quasi tre anni - dice Straffi a Tgcom24 -. Il decennale è un grande traguardo ma le Winx hanno davanti ancora un lungo futuro".

Distribuito in 131 Paesi, tre film, sette stagioni televisive, spettacoli teatrali. I numeri delle fatine di casa Rainbow sono impressionanti. Nella nuova avventura dovranno affrontare una serie di creature mutanti marine, frutto della superficialità umana che ha provocato un grosso inquinamento dell'oceano. Sete di potere, voglia di conquista si confronteranno con i buoni principi di cui le Winx sono portabandiera in una storia che è una metafora per parlare della salvaguardia dei nostri mari.

Dieci anni di Winx da festeggiare con un nuovo film. Se si guarda indietro cosa pensa?

E' una grande soddisfazione. Mi capita di incontrare ragazze che sono cresciute con le Winx e allo stesso tempo ci sono nuove leve che le seguono, il ché significa che abbiamo preso diverse generazioni. Detto questo speriamo che il bello sia ancora tutto da venire.

Le caratteristiche delle Winx sono sempre state coraggio, altruismo e simpatia. Adesso c'è anche l'impegno ecologista?
Pur nel contesto leggero siamo sempre stati attenti a quello che è il sociale, la difesa dei deboli. Ci siamo guardati un po' intorno e abbiamo pensato di sensibilizzare i ragazzi su grandi temi come l'ecologia e la salvaguardia del nostro pianeta. Un tema attuale soprattutto dopo la tragedia del golfo del Messico, della quale non si parla più ma le cui conseguenze le pagheremo per decenni.

Quanto è durata la lavorazione del film?
Oltre due anni e mezzo di lavoro. I film sono realizzati con la tecnica della Cgi, la computer animation, quindi sono molto più complessi delle serie tv che sono classicamente in 2D. Il mezzo cinema richiede un'alta risoluzione quindi anche le texture devono essere molto più dettagliate.

Tra tante produzioni italiane il successo internazionale delle Winx è un caso unico. Secondo lei qual è il segreto?
Gli elementi sono tanti, ma se devo indicarne quell'elemento che le rende uniche credo sia nelle storie. Abbiamo costruito una narrazione molto sofisticata e complessa, con molti personaggi, dove però alla fine tutti i nodi vengono al pettine. La costruzione dell'intreccio è qualcosa a cui abbiamo dedicato molto tempo. E poi ovviamente la grafica: fresca, innovativa già al tempo, ma che si rinnova continuamente, per stare al passo dei tempi. L'attenzione del dettaglio, dalla storia alla grafica, ha pagato.

Dopo tanti anni è difficile trovare storie nuove?
L'attualità è fonte di ispirazione soprattutto quando, come in questi casi, si tratta di un avvenimento che può causare danni per decenni e quindi i bambini ne sono comunque toccati. Ma certamente dopo dieci anni, sette serie, tre lungometraggi e una serie di musical e spettacoli, si fa più fatica a trovare un terreno originale su cui confrontarsi.

Ha già in mente il momento in cui le Winx diranno addio o la loro storia ha ancora un orizzonte aperto?
Guardiamo avanti senza traguardi. Siamo riusciti in un'impresa unica in Europa, ovvero creare un cartone che va oltre i dieci anni, quindi a questo punto puntiamo a farlo diventare un classico a tutti gli effetti. Per una volta siamo anche arrivati prima degli americani a creare delle supereroine. Chissà che un domani non ci siano ulteriori sviluppi, come un bel film con attrici in carne e ossa.

Molti autori sviluppano un rapporto di amore-odio con le proprio creature, soprattutto quando queste diventano particolarmente "ingombranti". Com'è il suo rapporto con le Winx?
Per me sono come delle figlie. Quindi un grande amore, anche se chiaramente, come per tutti i genitori, una volta cresciute danno qualche pensiero in più di prima. Sicuramente per chi come me si è cimentato in altre cose in passato e ha altre serie in arrivo, fare altre cose è fondamentale per non essere legati fin troppo solo un brand. Ma credo sia un po' il destino di chi crea qualcosa che ha un successo di questo tipo: Hugo Pratt ha fatto tante cose bellissime ma tutti lo ricordano per Corto Maltese. Non deve essere un fastidio ma un orgoglio.