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Ue, si arena il dopo-Prodi

Il progetto di costituzione avanza

Il progetto di costituzione europea avanza. Ma la nomina di un successore di Romano Prodi alla testa della Commissione si arena. Viaggia su questi due binari paralleli il vertice dei capi di Stato e di governo riuniti a Bruxelles. Intanto iI ministro degli Esteri Franco Frattini ha parlato di un impegno forte dell'Italia per evitare che la trattativa sulla costituzione europea si chiuda "con un compromesso al ribasso".

Nessun'intesa sul successore di Prodi
Dalla riunione del Ppe, il principale partito dell'Europarlamento, è uscito il sostegno all'attuale commissario europeo alla Politica estera Chris Patten come candidato a succedere al presidente Prodi. La scelta di Patten avanzata dal partito dei popolari europei ha il pregio di coinvolgere la Gran Bretagna e il suo partito conservatore, il più euroscettico. I dieci capi di governo popolari (per l'Italia Silvio Berlusconi) hanno messo ai voti il nome dell'attuale commissario per le Relazioni esterne Patten che ha avuto il consenso di tutti, ad eccezione degli astenuti Jean-Claude Juncker (il premier lussemburghese sostiene il belga Verhofstadt) e di Barroso che non può affossare la candidatura del connazionale Antonio Vitorino. Sarà Berlusconi a portare il nome di Patten al presidente di turno dell'Ue, il premier irlandese Bertie Ahern, e al Consiglio europeo. Ma sul nome del successore di Prodi non c'è intesa. Il Belgio, per esempio, sostiene la candidatura del proprio premier, il liberale Guy Verhofstadt, sul quale tuttavia il Ppe ha posto il veto. premier lussemburghese Jean-Claude Juncker, popolare, avrebbe poi il sostegno di tutti, ma dichiara di non volersi candidare. Tra i papabili per la poltrona di Prodi vi sono anche due socialisti, l'attuale presidente di turno dell'Ue, l'irlandese Berti Ahern, e il portoghese Antonio Vitorino, commissario europeo alla Giustizia e all'Interno. Quanto al Pse, il gruppo dei socialisti al Parlamento europeo: "Il Pse non presenterà alcun proprio candidato", ha chiarito il presidente del gruppo Poul Rasmussen. "E' il Consiglio europeo che deve fare la sua proposta ed è tutto il Parlamento europeo che la deve accettare". Di fronte a questa incertezza si profila il rinvio della nomina del successore di Prodi a un vertice straordinario a luglio.

La costituzione verso il varo
Alla vigilia del vertice, La presidenza irlandese ha presentato un documento in cui propone soluzioni sugli ultimi punti aperti che dovrebbero almeno accontentare le istanze più importanti dei vari Paesi. Anzitutto la questione della doppia maggioranza. Passa definitivamente il principio, mettendo in soffitta il complicato e non equo meccanismo della ponderazione previsto da Nizza difeso a dicembre da Spagna e Polonia. E così si accontenta la maggioranza degli Stati Ue. Tuttavia si elevano le due soglie (stati e popolazione), rispettivamente dal 50% - 60% previste dalla bozza di Costituzione della Convenzione, a 55-65%.

Sul numero di membri della Commissione, si accoglie la richiesta dei "grandi" e della Convenzione di ridurre il collegio per ragioni di efficienza: si avrà un commissario per Paese fino al 2014, poi si scenderà a 18 membri: in questo modo su tre legislature (15 anni) ogni Paese sarà presente in almeno due mandati. La cosa non piacerà molto agli stati medio-piccoli, che avrebbero voluto mantenere per sempre il criterio un Paese- un commissario. In compenso gli stati membri più piccoli vedono salire la loro quota di eurodeputati da 4 a 6, come richiesto. Sulla governance economica, l'Italia, e con lei Germania, Grecia, Polonia, Gran Bretagna, Repubblica Ceca e Francia, sono accontentate sulla questione dei poteri della Commissione in materia di deficit: l'esecutivo non vede aumentare il proprio potere, mantiene il puro potere di raccomandazione anziché quello più solido di proposta (modificabile solo all'unanimit`). La cosa irriterà l'Olanda, e con lei altri come Austria, Belgio Lussemburgo. E in effetti fonti della presidenza avvertono che potrebbe esserci una intensa discussione durante il vertice. L'Aja tuttavia ottiene una delle sue red lines: il quadro finanziario pluriennale sarà votato all'unanimità. Piatto ricco per i britannici, che incassano quasi tutte le loro "red lines". Oggi, il Cancelliere dello Scacchiere britannico Gordon Brown è intervenuto sul tema della costituzione Ue che, a suo avviso, dovrà riflettere "un'Europa di stati che si auto-governano e lavorano insieme per obiettivi comuni" e che "è nell'interesse della Gran Bretagna". Gordon Brown vuole una "forte Gran Bretagna in una forte Europa".

Poco prima di partecipare al Consiglio europeo nella capitale belga, il cancelliere tedesco Gerhard Schroeder ha dichiarato che "Vi sono buone chance che riusciremo a concludere".