La 14enne Marika Russo è ancora ricoverata all'Ospedale Garibaldi di Catania. È fuori pericolo, ma la prognosi resta ancora riservata. Non sa ancora che la sorella Laura, 12 anni, è morta sotto le coltellate inferte dal padre Roberto, venerdì scorso. Il personale medico le ha detto che è in un'altra stanza della struttura sanitaria ma nulla di più.
Marika ha cominciato a parlare di quella maledetta notte, dell'aggressione improvvisa, avvenuta nel sonno, delle urla per richiamare i fratelli più grandi, della corsa dagli zii, al piano superiore della palazzina di San Giovanni La Punta dove si è consumata la tragedia. La ragazzina avrebbe iniziato a ricordare sotto lo stimolo del neuropsichiatra che la segue.
Quando aveva parlato per la prima volta aveva usato la terza persona. "Dov'è Marika?" aveva domandato, pensando forse di essere morta. Adesso, però, pare aver messo a fuoco cos'è davvero successo. Dall'ospedale, dalla caserma e dalla Procura non trapela di più se non il fatto che stia collaborando a ricostruire la dinamica dei fatti.
Proprio per questo Marika non riesce più a dormire. "Ho paura" avrebbe detto. Il ricordo dei due coltelli entrati in azione proprio mentre lei e la sorella erano inermi nel loro letto è ancora troppo vivo. Per questo ha chiesto ai medici di poter ascoltare della musica.