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Riforma della giustizia, maggioranza divisa sulle priorità da affrontare

Dopo la riunione di maggioranza il ministro Orlando ha parlato di "differenze di approccio" su alcuni temi, in particolare prescrizione e intercettazioni. Renzi: "Dimezzeremo l'arretrato del civile"

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"Sono emerse differenze di approccio anche sulle priorità, di cui riferirò al Consiglio dei Ministri". Lo ha detto il ministro Andrea Orlando al termine del vertice di maggioranza sulla riforma della Giustizia. "L'obiettivo resta quello di portare in Cdm tutto il lavoro elaborato", ha aggiunto Orlando. La delegazione del Pd: "Con Ncd opinioni diverse su prescrizione e intercettazioni".

"Dalla riunione della maggioranza - esordisce Orlando - è emersa una condivisione sui singoli punti dell'insieme delle cose che porteremo in Consiglio dei ministri". C'è stato però un "confronto sulle diverse modalità per affrontare questi punti, un confronto che è stato utile e che ha migliorato alcune delle soluzioni".

Adesso la palla però passa al Consiglio dei ministri. "Una parte riguarda il contrasto alla criminalità economica e il settore civile - ha spiegato il Guardasigilli -; l'aspetto ordinamentale del funzionamento della magistratura e una parte riguarda il processo penale. Su tutti questi punti andremo avanti - ha aggiunto - oggi anche con la condivisione che si è rafforzata sull'impianto generale della riforma e con sottolineature che credo debbano essere prese in considerazione e comunque apprezzate adeguatamente nella discussione al Consiglio dei ministri".

Responsabilità dei magitrati nel ddl - La nuova responsabilità civile delle toghe arriverà nel Cdm di venerdì prossimo sotto forma di ddl delega. E' quanto si apprende da fonti di maggioranza dopo l'incontro con il ministro della Giustizia Andrea Orlando. In caso di malagiustizia il cittadino farà ricorso allo Stato che potrà rivalersi sul magistrato fino al 50% dello stipendio.

Renzi: "Obiettivo dimezzare l'arretrato del civile" - "Il nostro obiettivo è dimezzare entro mille giorni l'arretrato del civile e garantire il processo civile in primo grado in un anno anziché tre come oggi". Così il premier Matteo Renzi, su Twitter, in vista della riforma della giustizia in Consiglio dei ministri. "Oggi la giustizia si ferma dall'1 agosto al 15 settembre. Noi proponiamo il dimezzamento della chiusura estiva dei tribunali: solo 20 giorni".

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