La Procura di Potenza ha sgominato un traffico internazionele di auto super lusso rubate. Emessi 41 ordini di custodia cautelare (34 in carcere e 7 ai domiciliari) tra la Campania e la Basilicata. Nell'inchiesta coordinata dal pm Henry John Woodcock, è stata scoperta una vera e propria catena di montaggio. Le auto rubate venivano re-immatricolate con l'aiuto di complici alla Motorizzazione per poi essere rivendute in Germania.
Le autovetture rubate venivano dall'organizzazione "clonate", con targhe riprodotte, numeri di telai ripunzonati con sofisticate apparecchiature e, una volta falsificati i documenti di circolazione, venivano esportate, con cadenza settimanale, dal territorio nazionale verso la Germania, Polonia, Lituania, Estonia, Kazakistan, Russia, Ucraina, Senegal, Mauritania, Paesi Arabi e del Nord Africa.
Le perquisizioni hanno interessato sia la Germania, sia diverse province della Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Campania e Sicilia, ed hanno portato al sequestro di una carrozzeria di Salerno, dove venivano alterate le autovetture, 200 "prestigiosi" veicoli di provenienza illecita, altrettante carte di circolazione e certificati di proprietà in bianco, nonchè targhe contraffatte, "clonate", dai componenti dell'organizzazione, da veicoli regolarmente circolanti.
L'acquisto delle automobili rubate, la falsificazione di tutti i dati, la loro reimmatricolazione (con documenti falsi o modificati) in particolare presso la Motorizzazione civile di Potenza, la loro vendita sul mercato estero (soprattutto tedesco e da quest' ultimo verso i Paesi dell'Est, e nordafricano).
In totale, gli indagati nell' inchiesta sono 72: capo dell'organizzazione è considerato Giovanni Ascione, di 29 anni, di Napoli, al quale è stata applicata la detenzione in carcere. Lui coordinava ogni attività della banda, nella quale i compiti erano distribuiti con esattezza, dall' acquisizione delle automobili rubate, alla contraffazione di targhette identificative e documenti, allo smistamento e al trasferimento sui "mercati" esteri: in genere, si e' trattato di automobili di grossa cilindrata (Audi, Volkswagen, Bmw e Mercedes) immatricolate e rubate nel 2003, quindi nuovissime, per un valore di mercato compreso fra 20 mila e 50 mila euro, rivendute ad un prezzo compreso fra cinquemila e diecimila euro.