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Yara, nei computer di Bossetti le tracce delle ricerche sui siti pedofili

E' quanto emerge dalle analisi effettuate sui pc sequestrati a giugno dalla casa del muratore di Mapello. Ma la difesa replica: "Nessun accesso, verificheremo con i nostri consulenti"

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Le analisi su pc e supporti informatici sequestrati a Massimo Giuseppe Bossetti, in carcere con l'accusa di essere l'assassino di Yara Gambirasio, mostrerebbero numerosi accessi a siti pedopornografici. Fino ad un mese prima del suo fermo il muratore di Mapello avrebbe fatto ripetute ricerche online in particolare con la parola "tredicenni". Ma la difesa di Bossetti replica: "Non ci sono stati accessi, verificheremo con i nostri consulenti".

Secondo quanto riporta il quotidiano "Repubblica", la perizia sui pc di Bossetti rivela che l'uomo avrebbe fatto questo tipo di ricerca almeno cinque volte, anche se non in tutti i casi è possibile datare l'attività. Se confermato, quanto emerso andrebbe a segnare un punto vincente per l'accusa, dimostrando un interesse sessuale di Bossetti per le giovanissime.

La difesa: mai su siti pedopornografici -"Non ci sono stati accessi a siti pedopornografici". Lo ha detto Claudio Salvagni, il difensore di Massimo Giuseppe Bossetti, sulle indiscrezioni riguardo ai primi esiti degli accertamenti sul pc sequestrato a casa. "Poiché sono esami ripetibili - ha aggiunto - verificheremo la circostanza con i nostri consulenti".

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