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In garage 271 opere di Pablo Picasso A processo due modesti pensionati francesi

Pierre e Danielle Le Guennec si difendono dall'accusa di ricettazione: "Si tratta di un regalo del maestro, una ricompensa per l'installazione di un antifurto"

-afp

Dipinti, disegni, litografie, acquarelli. In tutto 271 opere, tutte realizzate da Pablo Picasso. E nascoste in un garage di Mouans-Sartoux, in Costa Azzurra. Pierre e Danielle Le Guennec, 71 e 69 anni, due tranquilli pensionati dallo stile di vita modesto, dovranno ora rispondere di ricettazione per quel tesoro valutato 50 milioni di euro. "E' un regalo di Picasso, una ricompensa per l'installazione di un antifurto", si difende l'uomo, di professione elettricista.

A trascinare davanti al giudice la coppia sono stati gli amministratori dei beni dell'artista. A mettere i due pensionati nei guai è stato il tentativo di far valutare e vendere le opere.

Un regalo? Questa è la linea difensiva dei coniugi. Ma gli eredi di Picasso non sono affatto convinti: l'artista, che lungo la propria vita regalò molte opere, era solito lasciare una dedica personalizzata. Che, in questo caso, manca.

Ma, al momento, pare questo l'unico indizio contro i coniugi Le Guennec. Non sarà facile dimostrare che quei quadri non siano stati donati dall'artista come ricompensa. Anche se il dono appare decisamente sproporzionato: ricevere 271 opere del più grande artista vivente (che sarebbe morto pochi mesi dopo il presunto regalo) in cambio dell'installazione dell'antifurto per proteggere la villa di Cannes di Picasso non può non suscitare qualche sospetto.

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