A Pitigliano le esequie del reporter ucciso Il padre: "Simone era davvero speciale"
In tanti per l'ultimo saluto a Simone Camilli, il giornalista morto in un'esplosione a Gaza. La madre: "Sento che devo tornare lì, devo fare qualcosa"
Momenti di forte commozione a Pitigliano (Grosseto) alle esequie di Simone Camilli, il reporter morto in un'esplosione a Gaza. Sulla bara bianca anche una corona di fiori degli amici mediorientali, oltre a numerose bandiere palestinesi. Le parole del padre al funerale: "In tanti mi hanno detto che era speciale". In precedenza una folla commossa era accorsa per l'ultimo saluto nella camera ardente allestita nella cattedrale.
"Arrivavano - ha ricordato commesso il padre Pierluigi - e mi dicevano 'sono un amico di Simone, Simone era una persona speciale'". "Poi sono arrivati i suoi colleghi - ha aggiunto - che mi hanno detto 'era una persona speciale'". "Questo mi ha fatto capire che mio figlio non lo conoscevo - ha aggiunto - non ho avuto il tempo di accorgermi che era speciale".
Madre Simone: devo tornare in Medioriente - "Tanti mi dicono che devo farmi coraggio che ho il resto della mia famiglia. Ma non mi basta: io sento che devo tornare lì, devo fare qualcosa". Lo ha detto Maria Daniela, la madre di Simone. "Simone è morto in un luogo che si chiama la valle degli ulivi - ha aggiunto. Per noi l'ulivo rappresenta qualcosa e io questo ulivo me lo sono messo nel cuore".
"Noi da qui dobbiamo gridare forte una parola di speranza perché Simone era un giovane coraggioso, un professionista, un appassionato che ha concluso la sua vita troppo presto nell'esercizio di quella professione che aveva nel sangue, in una terra dilaniata da un conflitto assurdo", le parole del vescovo di Pitigliano-Sovana-Orbetello, monsignor Guglielmo Borghetti nell'omelia alla messa funebre. "La guerra è odio concretizzato, materializzato - ha aggiunto il vescovo ricordando anche le parole di Papa Francesco -. La violenza si vince con il dialogo, la violenza si vince con la pace".
SU TGCOM24