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Missouri, ragazzo di colore uccisoRivelato nome dell'agente che ha sparato

Accorato appello del presidente Obama ad evitare ancora scontri tra polizia e manifestanti dopo la morte di Michael Brown. "Darren Wilson è il nome dell'agente". Lo ha detto il capo della polizia di Ferguson, Thomas Jackson, senza rilasciare altri dettagli sul poliziotto che non ha mai avuto azioni disciplinari

-afp

La polizia di Ferguson, Usa, ha reso noto il nome dell'agente che ha sparato e ucciso un ragazzo nero di 18 anni, Michael Brown, disarmato. "Si chiama Darren Wilson", ha dichiarato il capo della polizia, Thomas Jackson, senza rilasciare altri dettagli sull'agente che non ha mai avuto azioni disciplinari Finora le autorità sono state restie a comunicare il nome, fatto questo che aveva aumentato le proteste della comunità nel Missouri.

La decisione di rivelare il nome dell'agente che ha sparato è probabilmente dovuta dal tentativo delle autorità locali di affievolire la tensione altissima a Ferguson, sobborgo di St. Louis, in Missouri, che chiede prima di tutto giustizia. Decisivo in tal senso un intervento in diretta tv da Martha's Vineyard, dove si trova in vacanza, del presidente degli Stati Uniti Barack Obama, che ha lanciato un appello alla calma, chiedendo che l'inchiesta sia aperta e trasparente, ma soprattutto criticando la polizia per l'uso eccessivo della forza.

Smentito il nome fatto da Anonymous - E' stato sospeso l'account di twitter di Anonymous che sosteneva di avere il nome del poliziotto che ha sparato e ucciso il 18enne nero Michael Brown a Ferguson, nel Missouri. @TheAnonMessage ha reso noto l'identità dell'agente, subito smentita dalle autorità, secondo cui il nome non corrisponde e non è nemmeno tra i ranghi della polizia. Gli utenti che hanno cercato di cliccare sulla pagina Twitter sono stati ridiretti a un annuncio generico: "Il profilo che stai tentando di vedere è stato sospeso". "Non commentiamo gli account individuali", ha detto un portavoce di Twitter sottolineando pero' che gli utenti possono essere "mandati via" per aver infranto le regole.

Ancora scontri con la polizia - Nelle ore precedenti, per la quinta notte consecutiva, polizia locale e manifestanti si erano scontrati ancora, e almeno due persone erano rimaste ferite da colpi di arma da fuoco sparati da agenti. Due giornalisti, di cui uno del Washington Post, sono stati inoltre arrestati e poi rilasciati senza apparente motivo. Un'escalation di violenza, legata anche a motivi razziali, che ha appunto spinto il presidente americano intervenire con un accorato appello alla calma.

Obama: "la polizia non può arrestare i giornalisti" - ''Non ci sono scuse per un uso eccesivo di forza da parte della polizia contro manifestanti pacifici e per mettere in carcere chi protesta esercitando legalmente il Primo Emendamento (quello sulla libertà di espressione) - ha detto -. Negli Stati Uniti la polizia non dovrebbe usare prepotenza o arrestare giornalisti che stanno cercando di fare il proprio lavoro". Obama ha poi incalzato ancora le forze dell'ordine, che hanno la "responsabilità di essere trasparenti". Ma ha anche rinnovato l'appello alla calma alla gente: ''E' tempo che torni la pace sulle strade di Ferguson''. Obama ha quindi assicurato che il Dipartimento di Giustizia e l'Fbi "stanno indagando per stabilire cosa è successo e assicurarsi che giustizia venga fatta".

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