Senza il packaging, le sigarette si vendono molto meno. In Gran Bretagna la politica di mettere in commercio le bionde no-logo ha provocato un vero e proprio crollo delle vendite: 20 milioni in meno al mese, secondo uno studio pubblicato sulla rivista Bmj Tobacco control.
Imballaggi standard - Seguendo l'esempio dell'Australia, nel 2017 Londra ha introdotto imballaggi standard identici per i pacchetti di sigarette: niente logo e colori identici. E i ricercatori dell'Università di Bath hanno esaminato i dati delle vendite nell'arco di tre anni, tra maggio 2015 e aprile 2018. Hanno così scoperto che prima delle nuove norme le vendite sono diminuite in media di 12 milioni di sigarette al mese. Dopo la legislazione centrata sul no logo, la riduzione ha accelerato arrivando a meno 20 milioni al mese.
Perdita di "fascino" - "Per molti anni - spiega la ricercatrice principale Rosemary Hiscock - l'industria del tabacco aveva utilizzato l'imballaggio per segnalare la differenza tra marchi di sigarette. Questo ha consentito di realizzare profitti sufficienti sui marchi premium per sovvenzionare i suoi marchi economici, mantenendoli tali per consentire ai giovani di iniziare a fumare e impedire ai fumatori attenti al prezzo di essere incentivati a smettere. Gli imballaggi standardizzati hanno indebolito il fascino di marchi premium, mentre la tassazione ha costretto i marchi economici a diventare più costosi".
"Misura salva-vita" - "Il fumo continua a essere la principale causa prevenibile di cancro nel mondo - sottolinea Sarah Bullock, Policy advisor del Cancer Research Uk -. Misure come questa, che salvano vite umane, dovrebbero essere una priorità per tutti i governi".