LA NOSTRA ANALISI

Death Stranding: l'opera di Hideo Kojima splende al meglio su PC

Lanciato in esclusiva su PS4, il nuovo gioco dal papà di Metal Gear Solid sbarca anche su computer con un porting eccezionale. E qualche omaggio per gli amanti di Half-Life!

Di Death Stranding abbiamo parlato tanto su queste pagine: "un prodotto tecnicamente ineccepibile, che punta tutto su una trama d’autore, sulla cooperazione tra i giocatori e sull’atmosfera, davvero fuori parametro, che si respira durante le lunghe esplorazioni", scrivevamo nella nostra recensione, analizzando l'essenza di un'avventura emozionante e diversa da ogni altra produzione esistente sul mercato.

Oggi, l'opera di Hideo Kojima, storico creatore di Metal Gear Solid, arriva anche su PC portando con sé alcuni contenuti che impreziosiscono l'esperienza del gioco originale, legandola sorprendentemente ad alcuni dei franchise più popolari di Valve, ma soprattutto mostrando lo splendore del motore di gioco Decima Engine, lo stesso che muove un'altra perla del calibro di Horizon: Zero Dawn che, a sua volta, arriverà su computer il prossimo mese.

In questa nuova edizione, Death Stranding brilla particolarmente proponendo tutta una serie di accorgimenti che lo rendono esteticamente ancora più accattivante, tuttavia ciò non ha un impatto effettivo sul gameplay, che resta lo stesso visto lo scorso anno su PlayStation 4. In Death Stranding, su PC come sulla console di Sony, si cammina tanto attraverso gli Stati Disuniti d'America, vestendo i panni di un corriere (Sam Porter Bridges, interpretato da Norman Reedus) che, passo dopo passo, pacco dopo pacco, consegna dopo consegna, tenta di ricongiungere un paese ormai allo sbando.

Se le sei missioni aggiuntive della versione PC a tema Half-Life e Portal permettono a coloro che avessero già giocato alla versione originale di godere di qualche extra interessante (come completi e cappellini per personalizzare il protagonista), bisogna ammettere che questi contenuti, presi singolarmente, non bastano a giustificare l'acquisto di una seconda copia del gioco. Ciò che merita, al contrario, è il grande adattamento svolto da Kojima Productions e 505 Games.

La versione PC di Death Stranding offre un discreto gran numero di opzioni: i preset (suddivisi in cinque livelli diversi) danno la possibilità di intervenire su specifici parametri del comparto grafico, ed ecco che i personaggi sono arricchiti da un numero superiore di dettagli nei modelli poligonali, nelle tute, nelle capigliature più flessibili e nelle linee delle Creature Arenate, le minacciose entità che tentano di stracciare il tessuto della realtà per invadere il mondo in cui opera il nostro protagonista.

Quello che sorprende, della versione PC di Death Stranding, è la sua incredibile flessibilità: il gioco si adatta alla grande anche a configuzioni non più al passo coi tempi, rendendo meno dettagliate determinate superfici ma sempre godibile l'esperienza di gioco (e in questo, aiuta tantissimo il ritmo mai frenetico della creatura partorita dalla mente del designer nipponico), ma quando vuole mostrare i muscoli, questo porting per PC sa chiaramente come farlo.

Se il livello intermedio lo rende graficamente molto simile alla controparte PS4, impostando tutto al massimo si nota un incredibile balzo nella realizzazione dei modelli dei personaggi e delle ambientazioni: il risultato è un livello di fedeltà tale da rendere l'alter ego virtuale di Norman Reedus quasi realistico.

Sono i dettagli a fare la differenza, nell'edizione computer di Death Stranding: le ombre sono più definite e reagiscono diversamente all'esposizione delle sorgenti luminose, con chiaroscuri e giochi di luce capaci di lasciare a bocca aperta, così come i riflessi, sorprendentemente più realistici. Se c'è una cosa che però rende nettamente superiore questa versione del gioco realizzato da Kojima Productions, quella è l'adozione della tecnologia DLSS 2.0 di NVIDIA, che sfruttando una sofisticata rete neurale riesce a ricreare immagini a una risoluzione elevatissima che si traducono in un livello di dettagli e un rendering nativo assolutamente senza paragone.

Un'idea simile è proposta anche per coloro che non dispongono di schede NVIDIA, sfruttando la tecnologia FidelityFX di AMD: migliorando la definizione dei bordi dei poligoni e producendo di conseguenza immagini estremamente definite, con il solo contro di dover incappare in un po' di aliasing che può essere gestito e mitigato sfruttando un'opzione dedicata.

A prescindere dalle opzioni che sceglierete di sfruttare, giocare a Death Stranding su PC vi permetterà di godere al massimo di una direzione artistica incredibile, di una realizzazione delle ambientazioni ancora oggi maestosa e a tratti inarrivabile, di animazioni così curate da sembrare reali. Insomma, se sotto questo aspetto la versione PS4 era già considerevole (soprattutto sul modello Pro), quella computer sembra provenire da un altro pianeta: applicando risoluzioni ultra-wide, come quella in formato 21:9, il mondo di Death Stranding diventa uno spettacolo per gli occhi e l'esperienza, se possibile, diventa ancora più coinvolgente.

Ciò lascia ben sperare anche in vista della nuova generazione: Death Stranding è il primo titolo a proporre il Decima Engine realizzato da Guerrilla Games su una piattaforma diversa da PS4. È presumibile che, nelle mani dello stesso team che lo ha plasmato da zero, questo motore possa spingersi ancora oltre nella versione PC di Horizon: Zero Dawn, aspettando poi un possibile (ma non ancora ufficiale) esordio del sequel Horizon: Forbidden West anche sugli schermi dei nostri PC.