Eterologa, Lorenzin: stop fino a una legge in Parlamento
Il ministro auspica tempi brevi per trovare una soluzione legislativa
Dopo la proposta, accettata dal Cdm, del ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, di procedere per vie parlamentari per colmare il vuoto legislativo sulla fecondazione eterologa in Italia, tale tecnica non potrà essere effettuata fino a nuove norme. In una lettera indirizzata ai capigruppo di maggioranza e opposizione di Camera e Senato, la Lorenzin ha chiesto "iniziative per attuare la sentenza della Consulta" che abolisce il divieto.
"I miei uffici - ha spiegato il ministro - hanno predisposto una bozza di intervento legislativo idoneo a disciplinare in sicurezza la fecondazione eterologa". Lorenzin ha quindi indicato i "principali cardini", precisando che la bozza è stata redatta "sulla base dell'attività del gruppo di lavoro nominato dal ministero sul tema".
''Nella odierna riunione del Cdm - si legge nella lettera - è stata esaminata la mia proposta di intervento legislativo urgente per dare attuazione alla sentenza della Corte Costituzionale'' che dichiara l'incostituzionalità del divieto di fecondazione eterologa contenuto nella legge 40 del 2004.
Dopo una ''approfondita discussione - afferma Lorenzin - il Consiglio dei ministri ha condiviso, all'unanimità, la necessità di intervenire in via legislativa, nonché - tenuto conto degli evidenti profili etici che attingono la materia - di rimettere ad un'iniziativa legislativa parlamentare la disciplina della fecondazione eterologa nel nostro ordinamento''.
- In qualità di ''ministro - spiega ancora Lorenzin nella lettera - nell'immediatezza della pubblicazione della pronuncia della Consulta ho nominato un gruppo di lavoro con i principali esperti italiani, al quale ho chiesto di indicare le linee portanti di un intervento legislativo urgente. Sulla base dell'attività del Gruppo di lavoro, i miei uffici hanno predisposto una bozza di intervento legislativo idoneo a disciplinare in sicurezza l'eterologa''.
I ''cardini principali - scrive Lorenzin - sono: il recepimento di parte della direttiva 2006/17/Cee; l'istituzione di un Registro nazionale per la tracciabilità donatore-nato; la regola della gratuita' e volontarietà della donazione di cellule riproduttive; il principio di anonimato del donatore e la sua deroga esclusivamente per esigenze di salute del nato; l'introduzione di un limite massimo alle nascite di un medesimo donatore; l'introduzione di un limite minimo e massimo di eta' per i donatori; l'introduzione immediata della fecondazione eterologa nei Lea, con relativa copertura finanziaria''.
''Assicuro sin da ora - conclude il ministro nella lettera ai gruppi parlamentari - il sostegno del governo, e mio personale, alle iniziative che il Parlamento vorrà intraprendere per una corretta e tempestiva attuazione della sentenza della Consulta''.
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