La Costituzione prevederà d'ora in avanti la possibilità di indire un referendum propositivo e d'indirizzo. Il Senato ha infatti approvato con 220 sì, 11 no e 13 astenuti l'emendamento dei relatori Anna Finocchiaro e Roberto Calderoli all'articolo 11 del ddl sulle riforme istituzionali. Viene anche modificato l'articolo 71 della Costituzione. Salgono a 150mila le firme necessarie per la presentazione di leggi di iniziativa popolare.
Senato potrà chiedere a Camera di esaminare ddl - Il nuovo articolo 71 Costituzionale prevede poi che "il Senato può, con deliberazione adottata a maggioranza assoluta dei suoi componenti, richiedere alla Camera di procedere all'esame di un disegno di legge. In tal caso, la Camera dei deputati procede all'esame e si pronuncia entro il termine di sei mesi dalla data della deliberazione" di Palazzo Madama.
"Corsia preferenziale governativa" - Con l'approvazione dell'articolo 12 del testo sulle riforme costituzionali, viene introdotta nell'articolo 75 della Costituzione la 'corsia preferenziale' che può essere chiesta dal governo su un ddl indicato come "essenziale per l'attuazione del programma di governo". Vengono posti, però, dei paletti alla corsia preferenziale governativa. Con 214 sì, 8 no e 9 astenuti è passato, infatti, un emendamento dei relatori che limita questa possibilità: sono escluse le materie su cui resta il bicameralismo paritario indicate dal primo comma del nuovo articolo 70 e "in ogni caso, le leggi in materia elettorale, le leggi di ratifica dei trattati internazionali e le leggi per la cui approvazione è prevista una maggioranza speciale".
Referendum abrogativi, arriva il doppio quorum - Il Senato ha anche approvato importanti modifiche al referendum abrogativo. Cambia il sistema del quorum che, dal 1997 a oggi, ha causato il fallimento di numerose iniziative referendarie. Il quorum del 50%+1 degli aventi diritto resta necessario solo se le firme sono 500mila. Se le firme sono 800mila, invece, il quorum sarà la semplice maggioranza dei votanti.
Ok a commissariamento Regioni - Via libera dell'Aula del Senato sull'emendamento Sacconi all'art. 33 - che modifica l'art. 120 della Costituzione - del ddl riforme che prevede il commissariamento, da parte dello Stato centrale, di Regioni ed enti locali in caso sia accertato grave dissesto finanziario. L'ok giunge con 167 sì, 46 no e 7 astenuti.
Via libera anche alla norma "anti-Batman" - E arriva anche il sì all'articolo 39 del ddl, che prevede lo stop a tutti i "rimborsi o analoghi trasferimenti monetari ai gruppi politici presenti nei consigli regionali": si tratta della cosiddetta norma "anti-Batman".
Scontro M5S-Grasso in Aula - Duro scontro al Senato tra gli esponenti del Movimento 5 Stelle e il presidente del Senato, Pietro Grasso. I parlamentari di M5S lamentano di non riuscire più a prendere parola e ironizzano aspramente sulle richieste di contenere i tempi da parte della seconda carica dello Stato, al quale rispondono con un "obbedisco" o "decida lei". Il presidente replica ricordando che il tempo concesso loro dal regolamento è terminato.
Il duello è poi ripreso quando il presidente dei senatori cinquestelle, Vito Petrocelli, ha chiesto di annullare alcune votazione per "l'azione di alcuni pianisti in Aula" che "hanno inserito delle palline" sul bottone del voto in modo da votare anche in loro assenza. Grasso ha detto di aver preso nota dell'accaduto e che, in ogni caso, "ai fini del voto è stato ininfluente".
"Il fatto è gravissimo e sarà deferito al consiglio di presidenza", ha aggiunto. Il M5S ha protestato fortemente.