Succede al liceo artistico di Benevento dove la classe Terza A indirizzo grafico è stata decimata dalle bocciature. Ben 12 bocciati su 23 alunni, a cui si devono aggiungere due ragazzi che hanno lasciato la scuola prima dell'anno e 4 ragazzi rimandati a settembre. I genitori si infuriano, ma le scuole da incubo possono fare ben di peggio. Secondo l'inchiesta di Skuola.net e del free press Leggo, esistono scuole dove si arriva a bocciare anche il 70% degli studenti.
UNA CLASSE DECIMATA - Dodici alunni su 23 bocciati, più 2 studenti ritirati e 4 costretti a corsi di recupero e esame a settembre. E' un risultato sconcertante per una sola classe, la terza A indirizzo Grafica del Liceo Artistico di Benevento. E difatti i genitori si infuriano. Il problema sono i ragazzi o i professori? Secondo loro, i secondi: brutti voti assegnati durante ore di assenza, poche verifiche, esoneri non calcolati e via dicendo. E per questo si passerà alle vie legali.
LE SCUOLE DA INCUBO - Il caso del liceo di Benevento fa scalpore ma le scuole da incubo, quelle con un'alta percentuale di bocciati, possono fare di peggio. La ricerca effettuata da Skuola.net è arrivata, con l'edizione sull'anno scolastico 2012/13, alla terza stagione. La classifica delle 10 scuole con più alto tasso di bocciati 2013 vede in prima posizione l'istituto Bassi di Napoli, un professionale dove i promossi, nell'intero istituto, sono stati meno dei bocciati: il 45,5%. Se Napoli è la città dove si concentrano le scuole da incubo, partenopee sono infatti le prime 5 posizioni, non mancano nella top ten anche istituti di Milano, Roma, Palermo e Firenze. Non appena saranno pubblici i dati del Miur sulle promozioni dell'anno scolastico 2013/2014, si conosceranno le scuole da incubo del 2014.
PIU' DEL 70% DEI BOCCIATI? SI PUO' - Nelle precedenti edizioni dell'inchiesta sono stati poi rilevati casi estremi, in cui le bocciature all'interno di un istituto hanno sfiorato l'80% degli alunni. Parliamo ancora di Napoli: l'istituto tecnico Caracciolo, nel 2012, ha avuto solo il 26,3% dei promossi, e ancora l'istituto tecnico Livatino, lo stesso anno, solo il 36,4%. Tuttavia, su questi dati pesa soprattutto il dato della dispersione scolastica, vera piaga dei quartieri più periferici e difficili della città campana.