Il rapper Ensi a Tgcom24

Ensi: "Io e la mia compagna come la storia d'amore di Rocky e Adriana"

Il rapper presenta a Tgcom24 il nuovo disco "Rock Steady" che uscirà il 2 settembre

Il rapper Ensi, tra i migliori freestyler in Italia, è pronto a tornare il 2 settembre con il nuovo album "Rock Steady". "E' un termine particolare che rappresenta qualcosa di costante, che non può essere scosso o spostato", spiega a Tgcom24. Tra gli undici brani c'è "Rocky e Adriana": "E' dedicato alla mia compagna, ci rispecchiamo nella storia del pugile e della sua fidanzata. Abbiamo condiviso momenti difficili insieme".

Cos'è per te "Rock Steady"?
Solido come una pietra, difficile da cambiare con una capacità incessante di spaccare. E' la mia evoluzione coerente nella musica.

Perché hai scelto "Change" come primo singolo?
Volevo mettermi in gioco e non adattarmi a facili suoni. Non era scontato come singolo questo pezzo che penso sia il brano più trasversale e di ampio respiro che ci sia nel disco. Ha un respiro internazionale nonostante le difficoltà sillabiche della nostra lingua.

Come mai hai dedicato "Rocky e Adriana" alla tua compagna?
Un giorno durante una chiacchierata ho scoperto che lei non aveva mai visto il film! Alla fine mi ha detto che era la nostra storia: 'Siamo io e te'. In effetti ci sono delle analogie. Io vengo da una realtà difficile di periferia mentre lei è di carattere riservato ma sempre presente nella mia vita. Insieme abbiamo condiviso momenti difficili e mi sembrava giusto dedicarle questa canzone.

In "Rispetto di tutti paura di nessuno" sferri critiche anche dure nei confronti dell'hip hop italiano di oggi. Cosa non ti piace?

Credo che il movimento sia nato bene nel nostro Paese. Da genere di nicchia a uno dei più amati, grazie anche al codice linguistico che arriva dritto ai ragazzini che ascoltano questa musica. Credo però che ad oggi si sia arrivati ad un livello eccessivo di autoreferenzialità: sembra che parliamo solo a noi stessi, c'è meno attenzione all'utilizzo delle parole. Spesso sembra che alcuni non dicano proprio un cazzo.

E quindi cosa bisognerebbe fare?
Il business è giusto ci sia ed è anche giusto godersi il successo dopo anni di gavetta ma credo che sia necessario essere sempre responsabili di quello che diciamo, senza mai dimenticarci da dove veniamo.