Marco Pantani fu ucciso "perché aveva scoperto qualcosa". Ne è convinta la mamma di Marco Pantani, che a Tgcom24 esprime la sua soddisfazione per la riapertura del caso. "E' una vittoria - dice la signora Tonina -. Io ho sempre detto che Marco era una vittima, che non si era tolto la vita, e che non sono stati gli spacciatori a ucciderlo. Io l'ho detto agli avvocati e dopo la mossa della procura provo ancora più rabbia".
"Me l'hanno ammazzato. La mia sensazione, sin da subito, è che avesse scoperto qualcosa e gli hanno tappato la bocca". Così la mamma di Marco Pantani commenta la riapertura dell'inchiesta sulla morte del figlio. "Non vedo altre ragioni. Non mi sono mai sbagliata su Marco. Così come non credo che siano stati gli spacciatori". "Sono 10 anni – aggiunge la signora Tonina - che lotto e non mollerò, fino alla fine. Voglio la verità, voglio sapere cosa è successo a mio figlio. Da subito ho detto che me l'hanno ammazzato e, infatti, me l'hanno ammazzato".
Legale: "Realtà molto diversa da quella ufficiale" - "Una realtà fattuale molto diversa da quella emersa ufficialmente all'epoca". Spiega così l'avvocato Antonio De Rensis la riapertura dell'inchiesta per la morte di Marco Pantani sulla base di un esposto da lui presentato per conto dei familiari del Pirata. "Mi limito a dire - aggiunge - che è già importante comprendere tutti che la realtà fattuale è molto diversa. E già questo è tanto, perché porta poi in direzioni molto precise".
"Intanto - prosegue - facciamo emergere le enormi lacune e contraddizioni, facciamo emergere ciò che si poteva comprendere facilmente all'epoca e poi partiamo tutti insieme da qui per arrivare a ristabilire una verità. E' un'indagine nuova che si apre con una ipotesi di reato grave. Sarà un'indagine che durerà molto, perché comunque è complessa. Gli elementi che dovrà valutare la procura sono tantissimi, però il nostro intendimento è di evidenziare in modo chiaro che la verità ufficiale è piuttosto lontano da quella fattuale".