Texas, partecipa a un Covid party: un 30enne muore in ospedale | Pensava che la malattia fosse solo una bufala
Prima di morire l'uomo ha confidato all'infermiera che lo curava di essere andato a quella festa convinto che il virus fosse un'invenzione e le ha detto: "Credo di aver fatto un grosso sbaglio"
Era convinto che il coronavirus fosse una bufala, un'invenzione di politici e giornali. Tanto che ha partecipato a un Covid party ed è morto dopo essere stato infettato da una persona che, come lui, era andata alla festa. E' morto così, al Methodist Hospital di San Antonio (Texas), un uomo di 30 anni, scrive il New York Times. La responsabile medica Jane Appleby spiega che il giovane aveva partecipato al ritrovo proprio per verificare se il virus fosse reale.
"Un grosso errore" - Il 30enne ha così sperimentato sulla sua pelle che non si tratta di un'invenzione. All'infermiera che lo seguiva ha confessato di aver partecipato a quella festa e, prima di morire, le avrebbe confidato: "Penso di aver fatto un grosso errore. Pensavo fosse una bufala, ma non lo è".
Il caso del Texas - La dottoressa Appleby non ha voluto comunicare l'identità dell'uomo né dire dove e quando quel party abbia avuto luogo, ma ha diffuso la vicenda per avvertire tutti, soprattutto in Texas, dove i casi di coronavirus stanno aumentando. Solo sabato ci sono stati 8.332 nuovi contagi per un totale superiore ai 258mila, con più di 3.200 morti.
La "moda" dei Covid party - Eppure negli Stati Uniti sono diversi i casi di "Covid party", vere e proprie feste organizzate proprio per "sperimentare" se il virus esista davvero o per esporre i partecipanti al Covid in un tentativo di conquistarsi l'immunità. Quei party sono "pericolosi, irresponsabili e potenzialmente mortali", spiega Robert Glatter, un esperto dell'emergenza al Lenox Hill Hospital di Manhattan. "Parteciparvi può essere una via verso una morte veloce, oppure verso una lunga malattia fatta di spossatezza, dolori, difficoltà di respirare e febbre alta, se si sopravvive".
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