Cesarin Tivadar, il romeno arrestato a Copenaghen a gennaio per due aggressioni sessuali su giovani donne a Bologna, ha patteggiato una condanna a due anni, pena sospesa. Prima dell'arresto, quando si stava cercando un "maniaco seriale" autore di varie aggressioni e palpeggiamenti in città, era stato diffuso un identikit ripreso ironicamente sul web: il personaggio biondo e con tratti nordici era diventato il "palpeggiatore di Bologna".
A Tivadar, poi, sono rimasti contestati unicamente due episodi di aggressione, risalenti alla notte dell'11 gennaio. Era ai domiciliari e il gup Bruno Giangiacomo ne ha disposto la liberazione.
Assistito dall'avv. Ercole Cavarretta, ha risarcito le vittime. Interrogato il 18 marzo in procura a Bologna dal pm Laura Sola e dal procuratore aggiunto Valter Giovannini, l'indagato aveva ammesso le proprie responsabilità e chiesto scusa.