L'Aula di Palazzo Madama ha bocciato un emendamento di Augusto Minzolini (Forza Italia) alle riforme che ripropone il bicameralismo perfetto e l'elezione del Senato a suffragio universale, così come avviene oggi. I sì sono stati 117, i no 171 e 8 gli astenuti. Bocciature a raffica anche per i successivi e numerosi emendamenti per introdurre il Senato elettivo nel ddl costituzionale del governo.
L'Aula di Palazzo Madama ha votato una dopo l'altra le proposte di modifica presentate da Sel e Gal che, con formulazioni diverse, chiedevano l'elezione diretta per entrambe le Camere: nessuna però ha ottenuto la maggioranza.
Renzi: "Non abbiamo finito la pazienza" - "#Mentreloro hanno finito il tempo, noi non abbiamo finito la pazienza. Grazie ai senatori che stanno sostenendo questa riforma #lavoltabuona". Così il presidente del Consiglio Matteo Renzi commenta su twitter i lavori in Aula sulla riforma del Senato.
Minzolini: "Renzi non ha i 2/3" - Nonostante la bocciatura, Minzolini si mostra soddisfatto per il numero dei sì al suo emendamento, una percentuale che non permette alla maggioranza di raggiungere i due terzi dei voti necessari ad evitare il referendum. "Il dato politico è che Renzi e la maggioranza sulle riforme non hanno i due terzi. A questo punto - aggiunge Minzolini - noi rifiutiamo la proposta di Renzi. Il referendum si può chiedere nei tre mesi successivi e noi lo chiederemo magari all'89/o giorno".
Tensione sul Fiscal compact - La seduta del Senato, piuttosto sonnacchiosa, si è animata sul Fiscal compact, il pareggio di bilancio in Costituzione, in seguito a un emendamento di Antonio Azzollini (Ncd) che proponeva che il futuro Senato sia competente sull'attuazione della applicazione della norma costituzionale del pareggio di bilancio. Nel dibattito sono intervenuti anche Giulio Tremonti (favorevole) e Mario Monti (contrario). I due relatori Anna Finocchiaro e Roberto Calderoli avevano entrambi chiesto di accantonare l'emendamento e di trattarlo quando si voteranno gli emendamenti sulle competenze legislative del Senato in maniera di Bilancio. Alla fine Azzollini ha accettato di ritirarlo e di ripresentarlo in un secondo tempo.
Seduta sospesa, si ripartirà con voto segreto su emendamenti - La seduta del Senato nella quale sono stati esaminati e bocciati circa 50 emendamenti alle riforme si è conclusa a mezzanotte. L'Aula riprenderà i lavori alle 9, quando si voteranno quasi subito due emendamenti delicati della Lega a scrutinio segreto, a prima firma di Stefano Candiani. Il primo allarga le competenze del Senato ai temi etici e ai diritti, e il secondo taglia il numero dei deputati a 500.