Vicenza, arrestati 2 soldati Usa con l'accusa di aver stuprato prostituta
La donna, di nazionalità romena, era incinta di sei mesi. Avrebbe subito numerose percosse da parte dei paracadutisti americani
Sono stati arrestati dai carabinieri i due paracadutisti americani, in servizio a Vicenza, accusati di aver violentato e malmenato una prostituta romena al sesto mese di gravidanza una decina di giorni fa. I due militari, Gray Gerelle Lamarcus, 22 anni, e Edil McCough, 21, hanno ricevuto un'ordine di custodia in carcere emesso dalla procura.
Il primo, in servizio alla caserma Dal Din, è stato coinvolto per un'altra violenza sessuale ai danni di una minorenne vicentina, e ora si trova ricoverato all'ospedale berico dopo aver tentato di suicidarsi appresa la notizia della denuncia da parte della vittima romena. Il fatto è accaduto la notte tra il 14 e 15 luglio a Vicenza.
I due soldati avrebbero concordato una prestazione sessuale con la donna, ma giunti in un luogo appartato non le avrebbero dato il denaro pattuito, costringendola a subire violenza sessuale, dopo averla picchiata selvaggiamente. Prima di fuggire avrebbero rubato il denaro dalla borsetta della vittima che, dopo alcune ore, ha trovato la forza di chiamare un'amica la quale ha chiamato i soccorsi. La romena, ricoverata in ospedale, ha poi quindi denunciato le violenze subite ai carabinieri di Vicenza.
Alcuni giorni fa il sindaco di Vicenza, Achille Variati, aveva inviato una lettera al ministro della giustizia Andrea Orlando, invitandolo a esprimere parere negativo qualora giungesse dal suo pari grado statunitense una istanza per far giudicare in patria i due soldati già al centro delle indagini dei carabinieri.
Da parte loro, gli americani si sono rifatti alle intese tra Italia e Usa. Il maggiore Mike Weisman, portavoce della 173esima brigata, ha spiegato: "Secondo gli accordi Sofa (Status of forces agreement), gli Stati Uniti chiedono alla nazione ospitante il trasferimento della giurisdizione in tutti i casi in cui personale militare statunitense è coinvolto. Al momento non sono state formulate delle accuse formali nei confronti dei due soldati. È in corso un'indagine sia da parte italiana che da parte americana".
I legali della donna: "Nessuna risposta" - Gli avvocati della giovane romena, Alessandra Bocchi e Masina Varriale, hanno lamentato l'omertà da parte americana: "Stiamo chiedendo alla caserma collaborazione ma in cambio stiamo ottenendo solo silenzio. Nessuna delle nostre richieste è stata accolta, né ha ricevuto una risposta. Vorremmo, per esempio, che fosse l'esercito americano a sostenere le spese di determinati esami specifici prenatali a cui dovrà sottoporsi la nostra assistita".
Alessandra Moretti per un giudizio in Italia - Contraria a un processo negli Usa anche l'eurodeputata vicentina Alessandra Moretti: "Non credo che sia sostenibile l'ipotesi di richiesta dell'Esercito americano di giudicare in patria i due militari che hanno stuprato e percosso una donna incinta, con l'aggravante della recidiva per uno dei soldati che aveva in passato riservato lo stesso trattamento a una minorenne vicentina". Per l'esponente politico "non si comprende la ragione per la quale un militare che si è macchiato di un reato gravissimo, qual è la violenza contro le donne, dovrebbe essere sottratto alla nostra giustizia: ha forse agito nell'ambito delle sue funzioni di militare?". Già all'epoca del primo caso di violenza sessuale, ai danni di una minorenne, Moretti aveva presentato un'interrogazione al guardasigilli perché si aprisse un'indagine sulla vicenda.
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