A "Jazz Meeting" Ivan Segreto
Il cantante e pianista siciliano ha presentato il suo nuovo album "Integra"
Terminerà il prossimo 27 luglio a Atina in provincia di Frosinone, "Atina Jazz Festival". Lunedi 21 luglio, alle 22, attenzione puntata sulla performance di Ivan Segreto. Il cantante e pianista siciliano, una delle novità più interessanti della musica italiana degli ultimi dieci anni, ha presentato al pubblico del festival della località laziale, il suo nuovo lavoro discografico "Integra".
Il disco che segna il ritorno di Ivan Segreto sulle scene, si sviluppa in dieci brani originali dove, all'interno del tessuto musicale, l'artista accosta il jazz della scuola Canterbury all'elettronica e la contemporanea al rock. Ispirandosi a Radiohead, Sigur Ros, Amon Tobin, Arvo Part, James Blake e Ikeda il cantautore ha sintetizzato in un personale punto di vista queste importanti influenze e ha creato un opera elettro-acustica, con sovrapposizioni vocali e suggestioni timbriche ricavate da suoni reali provenienti da plastiche, legni, metalli, sassi, suoni concreti in accordo con lo sviluppo dei brani. Il disco è stato mixato da Fausto Dasé.
Ivan, com'è la tua performance live?
E' un duo, una formazione molto asciutta, ma non per questo meno ricca di spunti e, mi auguro, di originalità. Nella mia performance dal vivo uso i campionatori, oltre naturalmente al pianoforte ai sintetizzatori e alla voce. Con me un batterista, Roberto Pistolesi, che suona però anche strumenti elettronici, voglio con questo tipo di spettacolo, suggerire spazi emotivi, svilupparli e farli arrivare al pubblico.
Perché hai scelto "Integra" come titolo dell'album?
Vuole dire integrare tutto ciò che di nuovo si sta manifestando nella nostra società. Viviamo un periodo di decadenza ed il fatto che ci siano queste esperienze musicali, che io definisco "proiezioni", potrebbe servire ad essere più uniti, anche se per esserlo realmente occorre essere appunto "integrati". L'altro significato del titolo "Integra" vuol rappresentare qualcosa di integro cioè intatto.
Anche in questo disco hai scelto titoli con una sola parola...
Già dal mio terzo album sto facendo questa scelta, lascio che sia l'intuito a condizionarmi, inoltre amo molto la sintesi è una cosa che mi appassiona, anche per i testi faccio questo tipo di lavoro andando per sottrazione, cercando di suggerire a chi ascolta dei piani emotivi, che poi ognuno riempie con il proprio vissuto.
"Atina Jazz Festival” prosegue nei prossimi giorni con la performance di Patrizia Laquidara il 24 luglio, poi Peppe Servillo con i "Solis String Quartet" il giorno successivo, mentre il 26 sarà la volta di una "vecchia conoscenza" della musica italiana come Sergio Caputo.
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