Relazioni

Anatomia del top del piacere

Cosa succede a mente e corpo mentre raggiungi l’apice del piacere, fase per fase

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Un giro sulle montagne russe, una scossa, un'onda positiva che travolge. Ogni donna descrive il piacere in modo diverso. Ma c'è un filo rosso che unisce queste definizioni: si tratta sempre di una sensazione intensa, unica, e che toglie il fiato. Non c'è da stupirsi visto che l'apice del piacere coinvolge tutto il corpo, dal cervello agli organi genitali. Ed è l'”esplosione” di un lungo processo: è infatti la parte finale del rapporto sessuale ed è preceduta da due fasi imprescindibili: il desiderio e l'eccitazione. Il desiderio è il vero motore.

Tutto comincia da sensazioni e immagini: il corpo del partner, lui che ci sussurra parole hot, ci bacia e ci accarezza. Contemporaneamente, il cervello fa partire dall'ipotalamo e dall'amigdala (le parti deputate alle emozioni) degli stimoli, che sono regolati dal testosterone e dagli estrogeni. Questi ormoni coinvolgono i neurotrasmettitori, i messaggeri chimici del cervello, ovvero le sostanze che rendono possibile la trasmissione degli impulsi nervosi. In pratica, allertano i sensi che ci inducono a cogliere i segnali che arrivano dal nostro partner. E mandano al fisico e alla mente un “via libera”. A quel punto, quindi, siamo pronte a percorrere la strada del piacere.

La seconda fase è quella dell'eccitazione: il cervello allerta vasi, muscoli e nervi. La pelle è sensibile agli stimoli erotici, i muscoli diventano più tesi, il seno si inturgidisce, si alzano la frequenza cardiaca e la temperatura del corpo. Il corpo così è pronto a raggiungere “the big O”, come lo chiamano i sessuologi americani, il top del piacere.

Subito - Senti la scossa: la prima contrazione dei muscoli genitali dà il via libera alle altre, che si susseguono come una serie di onde, a distanza di pochi attimi. Una sensazione di formicolio pervade il fisico.
Dal punto di vista psicologico, si ha la sensazione che il tempo si ferma. Ti sembra di dimenticare chi sei, di non vedere le cose che ti circondano, di non sentire voci e rumori.

Dopo alcuni secondi - Ti senti perfetta: stai gratificando te stessa e il tuo partner e questa consapevolezza aumenta l'orgoglio e l'autostima.

Dopo un minuto - Ti senti spossata: il top del piacere ormai è finito, il corpo è ancora arrossato e accaldato e ti senti stanca. Ma è una “stanchezza” passeggera che ti regala un forte senso di pace. E ti fa sentire molto vicina al partner: in questo momento siete tutt'uno.

Dopo qualche minuto - La temperatura si abbassa: il calore e l'euforia cedono il passo al freddo perché la temperatura corporea si abbassa e il battito cardiaco rallenta. Per questo cerchi il contatto con il corpo del partner. È il momento delle coccole.

Dopo 30 minuti - Sei pronta a riprendere: se sei tra le sue braccia, la dolcezza può trasformarsi in passione perché il corpo è di nuovo disposto al piacere.

Alla fine - Valuti quello che è successo: la mente è molto più veloce del corpo. Allora, mentre il fisico è ancora preso dalle sensazioni, la mente prova subito a valutare quello che hai provato. Così ti poni delle domande: quanto ti è piaciuto? E a lui? Questo rapporto vi ha avvicinato ancora di più?

I numeri del piacere - 20 minuti è il tempo medio necessario a una donna per raggiungere il piacere. Lo sostiene uno studio pubblicato dal Journal of Sex Reserch. Dagli 8 ai 12 secondi è la durata media dell'apice del piacere: parola dell'International society for sexual medicine. 70% sono le donne che hanno bisogno di una stimolazione anche della clitoride per arrivare al piacere. Lo dice la famosa sessuologa Shere Hete. Dalle 17 alle 19 è l'orario perfetto per il piacere perché sia lui che lei hanno picchi ormonali. Lo rivela la cronobiologia.

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