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Il citofono come metafora di vita

Arriva in libreria, con testi di Philippe Daverio, Severino Salvemini e Beppe Severgnini, un volume che con una tecnica esteticamente alta ritrae invece la realtà che abbiamo di fronte nelle nostre metropoli

gianni-marussi

Acquerelli raffiguranti citofoni, che strana idea. L'acquerello, tecnica raffinata solitamente associata alla descrizione dei paesaggi e dei landscapes panoramici (non a caso forma d'arte preferita dagli intellettuali del Grand Tour), precipitato a ritrarre oggetti quotidiani, soggetti poveri, realtà degradate. Usato per enfatizzare particolari, micro-approfondimenti, dettagli insignificanti.

Il libro ora nelle librerie è stato presentato in anteprima a Milano alla Cascina Cuccagna in piacevoli conversari da Angela Vettese, Gianni Biondillo, Renato Mannheimer, Philippe Daverio, Severino Salvemini e Emilio Isgrò in veste di attore.

Voi non fatevi ingannare, dietro ai citofoni si nascondono indizi profondi di vita. Sono una metafora della realtà. Un oggetto indispensabile della nostra vita che però tutti abbiamo suonato in modo diverso, a volte giocoso, scherzoso, concitato, imperativo.

A Colonia avviene la rivelazione di Salvemini. Poi un documentare digitale incessante. Perchè ve lo vedete uno che davanti ai portoni con l'attrezzatura dell'acquarellista, si blocca lì per ore? Non è il caso. Quindi nello studio, furtivamente riprende quelle immagini e le trasforma in storie con l'acquerello.

Date uno sguardo attento ai citofoni del libro “incontrati” in diverse città del mondo e in diversi quartieri.
Riconoscerete che essi non sono oggetti banali e impersonali. Anzi. Sono un simbolo esplicito ed esteriore di chi abita in un luogo specifico e sono un carattere dell'ambiente urbano, alla stregua di altri elementi decorativi più nobili del nostro immaginario.
Il citofono è un artefatto culturale: incarna attraverso un semplice strumento di comunicazione valori, credenze e identità di chi vive in un certo spazio.

Ma chissà per quanto ancora con la tecnologia che incalza.

La sfida del volume di Severino Salvemini sta proprio nel contrasto di una tecnica esteticamente alta per ritrarre invece la realtà che scorre davanti ai nostri occhi, oggi, in questo momento, nelle nostre metropoli. La tecnica così perde la tipicità dello sketchbook e anche il romantico sentore della campagna e diventa un punto di vista diverso per interpretare la città con una lente focale aggiuntiva.

Severino Salvemini, professore dell'Università Bocconi ed esperto di economia delle istituzioni culturali, ha insegnato in importanti università italiane e straniere e scritto molti volumi in tema di organizzazione aziendale. Da sempre "sconfinatore" in ambiti non suoi, è appassionato di arte, di musica, di cibo e di cinema.
In questo libro si cimenta in un originale carnet de voyage.

Titolo: Prego, farsi riconoscere al citofono
Autori: Philippe Daverio, Severino Salvemini, Beppe Severgnini
Editore: Skira
Collana: Cataloghi
ISBN: 8857223922 ISBN-13: 9788857223926
Formato: illustrato
€ 18

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