Luca Aleotti in arte Weedo, dopo l'addio ai Gemelli DiVersi, ha pubblicato "Happy Ep!" prodotto da Newtopia fondata da J-Ax e Fedez. L'Ep rappresenta la nascita di Weedo dalle ceneri di "Grido" in sei tracce. Tra queste c'è l'intima "Un bimbo vede un bimbo fa": "Ho appena avuto un figlio - dice Weedo a Tgcom24 - e in una società che ci vuole senza speranze e cinici voglio insegnargli di più, sento che sto facendo la mia piccola rivoluzione".
Quando hai capito che il tuo percorso con i Gemelli DiVersi era concluso?
Quando fare musica insieme è diventato più uno sforzo che un piacere. In quindici anni ognuno di noi ha sviluppato i propri gusti e le proprie esigenze musicali, fare una canzone che sinceramente soddisfacesse tutti diventava sempre più lungo e laborioso. Sembrava sempre di arrivare al compromesso che facesse contenti tutti e nessuno, ed era una sofferenza essendo noi così amici. Lo stesso vale per le “scelte di marketing”, ho preferito abbandonare un brand in cui non mi riconoscevo più e ripartire dal freedownload! Per me e per onestà nei confronti di chi mi segue.
Come mai hai scelto Weedo come nuovo nome artistico?
In realtà è un nomignolo che mi è stato affibbiato da molti anni da chi conosce bene i miei gusti, in fondo suona come una storpiatura di Grido. Volevo dare una connotazione netta a questa mia rinascita musicale e personale, come quando i servizi segreti ti danno una nuova identità, da qui la convinzione di utilizzare un “nuovo” pseudonimo d'ora in poi.
"Un piedipiatti a Beverly Hills", "A-Team", "E.T." sono solo alcuni dei film che citi nel brano "Certi film". Cosa ti lega a loro?
Quella voglia di sognare, di vivere una storia al di sopra delle righe che nasceva guardandoli. I film e le serie tv prodotte dai primi anni Ottanta fino ai Novanta sono per me la golden age del cinema! “I Gremlins”, “Ritorno al futuro”, “Voglia di vincere” sono film che ti facevano ridere riflettere e sognare allo stesso tempo. Da bambino sognavo di diventare Indiana Jones, il giorno dopo un ghostbuster, adoravo il loro anticonformismo. Quel tipo di cinema, oltre a delle colonne sonore fantastiche che ancora ci girano in testa, conteneva un messaggio chiaro: se non smetti di credere in quello che fai anche quando per tutti sei quello strano controcorrente, un giorno questo cambierà la tua vita!
"Porto il disco di Fibra alla Caritas, è come Eminem sì ma dei poveri" rappi in Happy Ep. Non ti piace Fabri?
Dire che non mi piace sarebbe scorretto. Secondo me è un grande comunicatore. Per quanto riguarda le canzoni e il modo di rappare penso che ognuno sia nel suo viaggio e ognuno abbia i suoi gusti, che tutti i cantanti e i rappers compreso il sottoscritto facciano brani più belli e altri meno. In quelle rime mi riferisco a un paragone che è stato ripetutamente fatto in questi anni più dagli addetti che dallo stesso Fibra. E nel contesto ironico e provocatorio del brano esprime un concetto, ovvero che non c'è tanto “da vantarsi” ad essere l'Eminem Italiano, ho sempre trovato un po' ridicoli quei paragoni che partono con: “Fatte le dovute proporzioni...”. Un po' mi dispiace, piuttosto che cogliere ironia e concetti l'ambiente del rap ha reagito gridando al dissing e coprendomi di insulti personali anche pesantissimi. Altri invece riescono a prendere con la dovuta leggerezza la cosa e si sono fatti una risata. Sì perché Fibra non è il solo, ho nominato vari rappers che secondo me in un modo o nell'altro rappresentano realtà importanti, ti prendo un po' in giro ma al tempo stesso ti faccio onore capisci cosa intendo? Il vero dissing è il concept di tutto il brano, ed è riferito a chi si prende troppo sul serio, da sempre a parere mio piaga della scena.
"Tendiamo a odiarci a non fidarci" da "Un bimbo vede un bimbo fa". Come si è arrivati a questo punto secondo te?
Potremmo parlare per ore di crisi economica e massimi sistemi ma la verità che l'odio è negli uomini. Ce lo tramandiamo attraverso le epoche storiche attraverso guerre insensate. Siamo così per natura. Pieni di amore e di odio. Da bambini siamo come delle bombe a orologeria che vanno rese attive. Forse uno dei primi compiti della società moderna dovrebbe essere evitarlo, invece sembra esattamente il contrario. Per questo secondo me è importante che ognuno lo faccia con i propri figli, per proteggerli dalla natura di questa civiltà.
Che ne pensi di tuo fratello giudice a “The Voice”?
Che ha fatto benissimo, ha dimostrato che non puoi snaturarlo e quanto vale in qualunque contesto. Ama la musica in modo passionale, e conoscendolo da vicino ti posso dire che quella di “The Voice” è stata un'esperienza in cui ha messo tutte le sue energie, nonostante all'inizio fosse molto dubbioso su come il suo pubblico avrebbe recepito la cosa, ha deciso di buttarsi e non si è sbagliato. Ma poi vuoi mettere lavorare con Raffaella Carrà?! Io avrei accettato già solo per questo.
Farai un tour in autunno?
Per ora è presto per parlare di un tour. Non riesco a pensarci, per ogni brano dell'ep realizzerò un videoclip con la mia casa di produzione (Eclipse, ndr) in più sto già lavorando alle nuove canzoni. Il live mi manca sempre! Ne ho avuto un assaggio cantando Rapfetamina a Catania in occasione del Deejay coast to coast insieme ad altri artisti di Newtopia. E' stato un bagno di folla e, sarà che mi faccio sempre troppe paranoie, ma non mi aspettavo un responso così positivo da parte del pubblico. Ne farei uno ogni sera di live così ma voglio prima seminare e avere tempo per fare conoscere le canzoni e il mio "nuovo" me stesso.