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E' Sato il nuovo anti-Schumi

Il giapponese minaccia il tedesco

E' Takuma Sato a proporsi come principale anti-Schumi dopo la prima giornata di prove libere sul circuito di Montreal. Con la Bar-Honda, il giapponese ha ottenuto il miglior tempo nella seconda sessione di prove libere. Il miglior crono in assoluto del venerdì è stato quello di Schumi nella prima ora di prove, ma è bastato l'acuto nipponico della seconda ora a risvegliare un ambiente intorpidito dal dominio Ferrari. Alle 18 scattano le qualifiche.

Ha gli occhi a mandorla, avrebbe voluto fare il ciclista ed è l'unico a tentare i sorpassi impossibili. Il primo, a Takuma Sato, riuscì l'anno scorso quando prese il posto di Jacques Villeneuve. E oggi, in casa del canadese, è proprio lui a proporsi come antidoto all'ipnotico effetto Schumi che sta addormentando il mondiale di Formula 1. Non è detto che cambi il vento, ma almeno c'è l'ipotesi che Schumi e la Ferrari possano trovare un avversario. D'altra parte il tedesco lo aveva detto prima delle libere: "Le Bar sono molto più vicine di quanto non sembri".
Dopo le prove, il tedesco ribadisce: "La giornata di oggi ha confermato quello che ci aspettavamo: la Bar è molto forte. Saranno loro quelli da tenere d'occhio, sia per la pole sia per la gara". In questo circuito che ricorda molto Imola, fatto com'è di grandi frenate e grandi accelerazioni, di fatto la Bar sta ripetendo quello che è stato il miglior risultato della stagione. Al Santerno Button fece la pole position, poi fu superato al primo pit stop e arrivò secondo. Ma almeno fu parvenza di battaglia. Cosa che si può ripetere in Canada, anche se in Ferrari sono più che ottimisti. "Siamo piuttosto soddisfatti - dice Ross Brawn - del bilanciamento delle macchine e dei dati accumulati sul rendimento dei freni, considerato il fatto che abbiamo svolto con entrambi i piloti dei 'run' molto buoni con tanta benzina a bordo". E Schumi rivela che per contrastare il supermotore portato in Canada dalla Honda (si parla di 930 cavalli) la Ferrari ha a sua volta portato un nuovo 'step' del suo dieci cilindri 053. Così, mentre altri sono tentati dal ridurre il regime di rotazione per evitare guai su una pista molto severa con i propulsori, in Ferrari il problema non si pone.

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