"I miei errori". Ma anche "I miei errori". Si tratta di quattro storie, quattro momenti di crescita di vita e professionale di Alfredo Mancuso, un giovane anestesista che deve incontrare e scontrarsi con le realtà dei malati, con le altissime aspettative che si hanno nei confronti della sua professione da pazienti e parenti, e con una vita che si interseca con una quasi dimensione parallela fuori dall'ospedale fatta di bollette, ragazze e piccole cose quotidiane come per la maggior parte delle altre persone che magari conoscono la realtà ospedaliera solo tramite "Dr House", "Scrubs", o, peggio, "Grey's Anatomy".
La tensione fra questi due mondi così incommensurabili ma dove il limitare è segnato semplicemente da una sbarra per il traffico e non da uno stargate astrale, genera una frattura tale che l'unica maniera per sincretizzarli in un'unica dimensione è ammettere il soprannaturale, mostri che talvolta andrebbero combattuti, altre che ci vengono in soccorso, in altre ancora siamo proprio noi ad esserlo, ma che poi alla fine così cattivi non sono mai, come d'altra parte non lo sono la malattia e la morte. Quattro racconti in cui un mondo quasi fantasy viene creato per continuare a vivere. Ma che poi quello reale sia più spaventoso?