in diretta a radio 24

Sgarbi e Fuksas non se le mandano a dire: scambio di insulti via radio

Lite furiosa durante la diretta del programma "La Zanzara" di Giuseppe Cruciani su Radio 24 tra il critico d'arte ed il noto architetto

Lite furibonda in radio, a La Zanzara su Radio 24, tra l'architetto Massimiliano Fuksas e Vittorio Sgarbi. All'origine alcuni frasi pronunciate dal critico d'arte nel 2010 durante una trasmissione tv (“Fuksas è un distruttore, un fascista…deve andare in galera”, ndr) che l'architetto romano ha ritenuto diffamatorie chiedendo in tribunale il risarcimento danni. Fuksas, intervistato da Giuseppe Cruciani e David Parenzo della Zanzara su Radio 24 dice oggi che "Sgarbi è stato rinviato a giudizio e ha detto che si inchinerebbe, basta che non cacci i soldi e sarebbe pronto a inchinarsi anche davanti a me e a chiedermi scusa per gli insulti che mi ha fatto”. "Ma – aggiunge Fuksas alla Zanzara – io gli ho detto che deve pagare, deve cacciare i soldi perché la cosa che fa male a Sgarbi sono i soldi, del resto non gli frega nulla.

Lui dovrebbe mandare una lettera implorante e poi forse neanche in questo caso…”. Ma Sgarbi, sempre a La Zanzara, è tornato ad attaccare pesantemente l'ideatore della Nuvola: “ Deve strisciare lui per quello che ha fatto all'Italia, non pagherò nulla a uno così. Ha fatto qualunque schifezza, in giro per l'Italia. Non pagherò una lira e non verrò condannato per aver detto la verità. Fuksas me lo posso comprare e fare oro”. E ancora: “Fuksas non tocca il mio pensiero, è un uomo la cui inesistenza è palese.

Ti pare che per il consiglio regionale delle mutande verdi invece di sistemare un po' di palazzi a Torino bisogna fare un palazzo della regione da 220 milioni di euro per mettere insieme 4 idioti di cui 22 milioni vanno a lui? Deve strisciare lui per come ha umiliato l'Italia, deve chiedere scusa all'Italia”. "Ho presentato – conclude a Radio 24 – una querela contro di lui perché mi ha diffamato. Non mi sono mai inchinato e non è vero che mi frega solo dei soldi, altrimenti nella mia vita non avrei debiti e mi sarei concentrato solo sui danari".